La vigilia del Palio si consuma lentamente in un Aquino trasfigurata, abbellita in ogni angolo dai suoi colori. Dopo un estate intera di estenuanti prove, riunioni e banchetti, la città si appresta finalmente a ospitare il Palio. Otto contrade pronte a misurarsi nelle nove discipline che scriveranno la storia di un evento inedito e destinato a inaugurare una tradizione. Nel nome del più sano campanilismo, i vari rioni proveranno a salire sul podio più alto per consegnarsi agli archivi della memoria cittadina. L’epicentro sarà una piazza San Tommaso gremita che abbraccerà idealmente la sua gente. L’emozione degli aquinati si percepisce ovunque, l’attesa sale in un paese rimasto per troppo tempo digiuno di iniziative popolari. Una manifestazione senza precedenti, unica e trasversale, capace di coinvolgere e appassionare un’ intera comunità. Alla vigilia del Palio abbiamo raccolto le impressioni del sindaco di Aquino, Libero Mazzaroppi, che ci ha ricevuto nel suo elegante ufficio comunale. Stanza di cui è inquilino dal 28 maggio 2013, il giorno che lo incoronò sindaco della città. Serafico e sorridente (a dispetto dell’imminenza dei giochi), il primo cittadino si è prestato volentieri a una breve intervista.
Sindaco, ci siamo, venerdì inizia il Palio della Contea di Aquino: quali sono le sue sensazioni?
“E’ un momento solenne per tutta la nostra città. Il paese dove sono nato e cresciuto meritava davvero una vetrina come questa. La cosa che più mi ha colpito in questi giorni è stata la voglia dei nostri concittadini di riappropriarsi di spazi e strade per tanto tempo relegate ai margini. Bello vedere che certe zone siano tornate a ripopolarsi con contagioso entusiasmo. Coesione, unione e solidarietà, sono questi i valori che dovrebbero sempre ispirare la nostra condotta cittadina, un plauso a tutti, specie al comitato organizzatore che ha avuto il merito di credere sin dall’inizio nella bontà del progetto”.
Il palio, al di là del mero aspetto ludico, è anche sinonimo di tradizione e cultura, non crede?
“Sì, giusto. Sarebbe riduttivo pensare che si tratti solo di una festa di giochi popolari. L’evento va oltre e tende a rivalutare le nostre nobili tradizioni, il nostro blasone, la nostra millenaria storia che ci consente di non invidiare nessuno. Sono convinto che questa manifestazione segni anche l’inizio di una rinascita culturale, di valori. E’ importante ad esempio che ci siano interazioni tra gli otto capicontrada, alcuni dei quali iniziano a sentirsi parte integrante della nostra città”.
Un evento che porterà indubbi benefici anche all’economia del paese…
“Decisamente sì. Tengo a sottolineare che il Palio non rappresenta solo “panem et circenses”, per dirla con il nostro Giovenale. E’ indubbiamente un’operazione economica e turistica importante per la città che sarà invasa da tanti curiosi provenienti dai paesi limitrofi ma anche da più lontano. Il sindaco di Arpino, Renato Rea, mi ha assicurato la sua presenza: l’idea che il primo cittadino della città del Gonfalone sarà insieme a noi mi inorgoglisce”.
Voci ignote avrebbero strumentalizzato l’evento associandolo alla politica, come vuole rispondere?
“Non so se sia vero, non è questo il momento di fare sterili polemiche, ma in ogni caso dormo sonni tranquilli. Tutto si potrà dire tranne che questa tre giorni di festa assuma una connotazione politica. Sono critiche puerili veicolate dai soliti noti. Credo che la città abbia già vinto il suo Palio, al di là di chi sarà il vincitore di domenica sera. E’ una festa straordinaria, mi dispiace che qualcuno tenda a sminuirne la portata. Ma va bene così…”
La piazza si appresta a ricevere tante persone, come procede la macchina organizzativa?
“Siamo consapevoli della delicatezza della situazione che stiamo monitorando ora dopo ora. Come Amministrazione abbiamo il dovere di vigilare sull’ordine pubblico. La Provincia mi ha fornito tutte le rassicurazioni del caso. La piazza sarà ovviamente chiusa per consentire a tutti di fruirla nel modo migliore. L’incolumità delle persone è la prima cosa, confido molto nel buon senso degli aquinati, chiamati a superare un’esame di maturità importante. Sono convinto che alla fine tutto filerà liscio”.
E’ stato ed è anche lei un contradaiolo, il suo cuore è diviso a metà: per chi tiferà?
“Bella domanda (sorride, ndr). La mia numerosa famiglia risiede da sempre in Piazza, quartiere che ho nel cuore per ovvi motivi e a cui sono legati tanti ricordi della mia infanzia. Però ho trascorso tanti anni della mia vita alla “Chiusaranna” dove attualmente vivo, guarda caso, proprio in via Mazzaroppi. Sono combattuto, ma la mia posizione mi induce a essere super partes”.
Quindi non vuole sbilanciarsi in pronostici?
“Sono allergico alle previsioni. In ogni caso credo che sarà un Palio estremamente equilibrato, le otto contrade si sono preparate al meglio e venderanno cara la pelle. Spero che la gente si diverta, il vincitore sarà solo un piccolo particolare…”
Libero Marino