A tu per tu con Antonio Di Sotto, il presidente del comitato del Palio della contea di Aquino. A circa due settimane dall’inizio di un evento storico per la città, abbiamo intervistato l’ideatore della manifestazione. Una mezz’ora piacevole volata via nel suo studio della casa di via Rinaldo D’Aquino, zona “Chiusaranna”, che mostra orgogliosamente i propri colori. Di Sotto, classe 1959 e aquinate doc, già in passato si era fatto promotore di questa iniziativa. Davanti a sé aveva trovato però un muro, ma la sua caparbietà alla fine ha prevalso, e l’indifferenza iniziale ha lasciato il posto all’entusiasmo contagioso che oggi si respira in ogni angolo della città. Da sempre amante dei giochi popolari come testimonia la foto a lato che lo ritrae, giovanissimo, in occasione della “Festa dell’Amicizia” (anno 1977), si è prestato volentieri a una breve chiacchierata.
Come nasce l’idea del palio?
“E’ un progetto che coltivo da anni e finalmente si sta per concretizzare. Sulla scorta del palio di Castrocielo nato nel 1994 (di cui è stato uno dei promotori, ndr) ho pensato a una iniziativa popolare che coinvolgesse davvero tutti i nostri concittadini. Una festa collettiva tesa alla riscoperta delle nostre tradizioni, la nostra identità, la nostra nobile storia. Quelle radici profonde di cui siamo orgogliosi ma rimaste per troppo tempo sopite. Il senso dell’ evento è proprio questo”.
Ci spieghi la dicitura Palio della Contea di Aquino…
“Semplice. La nostra tre giorni di festa vuole essere un evento capace di travalicare i confini aquinati. Il progetto, ambizioso, è quello di coinvolgere tutti quei centri che storicamente appartenevano alla nostra nobile Contea. Penso a Roccasecca, Pico, Santopadre, Colle San Magno, Monte San Giovanni Campano, Alvito, Terelle, ma anche ad Arpino dove da anni si tiene lo storico Gonfalone. Molti arpinati saranno presenti alla nostra prima edizione e la cosa mi lusinga molto. Sarebbe davvero bello suscitare la curiosità di un segmento importante di territorio “.
Mancano ormai quindici giorni all’apertura del Palio, come procedono i preparativi?
“Il lavoro va avanti in modo spedito. Mancano pochi dettagli, nei prossimi giorni effettueremo anche un collaudo della piazza teatro dei giochi. Io e i miei collaboratori non stiamo lesinando energie per regalare al popolo aquinate un evento senza sbavature, spero che i nostri sacrifici vengano ripagati. A tale proposito vorrei inviare un messaggio distensivo anche alla luce di quello che ho letto sui social network nei giorni scorsi: il regolamento è ufficiale, e giovedì scorso presso la sala consiliare gli otto capi contrada lo hanno sottoscritto. Quindi non farei nessun tipo di allarmismo”.
A proposito di allarme, è vero che il numero delle contrade è sceso a sette?
“Balle. La città di Aquino sarà rappresentata dalle sue otto contrade. Si era diffusa la voce secondo la quale Filetti e San Marco si fossero unite perché non riuscivano a formare le rispettive squadre, ma il timore è rientrato. Il cinque settembre tutti i rioni sfileranno regolarmente in piazza” .
La città attende venerdì 5 con ansia e curiosità: ci descrive la cerimonia di apertura?
“Il momento iniziale sarà scandito dall’ingresso dei tedofori, otto ragazzi di Aquino, che (intorno alle 19) porteranno le 8 bandiere del palio percorrendo tutta la giurisdizione cittadina (20 km circa) fino a giungere in piazza verso le 20 e 15. Poi sarà la volta del corteo storico composto dai conti di Aquino che faranno il loro ingresso scortati da armigeri e cavalieri. Questi porteranno il palio e accederanno al palco dove consegneranno idealmente il loro simbolo alla comunità. Poi avrà luogo la sfilata delle contrade. I capicontrada saliranno sul palco per prestare il loro solenne giuramento : il preludio alle ostilità”.
Sta per iniziare un evento storico anche per la nostra piazza San Tommaso che sarà invasa da centinaia di persone tra curiosi e sostenitori: teme ripercussioni dal punto di vista dell’ordine pubblico?
“Ci stiamo muovendo anche sotto questo profilo. Siamo consapevoli della delicatezza della situazione e non vogliamo lasciare nulla al caso. La piazza in quei giorni vedrà un colpo d’occhio imponente e stiamo predisponendo tutte le misure necessarie affinchè tutto vada per il verso giusto. Sul parcheggio sinistro della piazza allestiremo otto postazioni per le rispettive contrade, sul lato opposto stazionerà un’area per il ristoro. Abbiamo studiato anche la planimetria della zona centro, assegnando a ciascuna contrada un proprio varco d’ingresso alla piazza. Confidiamo nella collaborazione di tutti, sperando che in quelle giornate concitate prevalga il buon senso”.
Il sipario sull’evento, invece, calerà domenica 7 settembre…
“Sì, sarà la giornata più bella perché è quella che deciderà il palio. Sarà una chiusura col botto che culminerà nel gioco più atteso e impegnativo: il tiro alla fune. Il gonfalone, realizzato dall’artista pontecorvese Fernando Cerro, sarà poi consegnato alla contrada vincitrice della prima edizione alla presenza del sindaco e dell’amministrazione comunale di Aquino”.
A due settimane dal via, possiamo dire che il palio ha già colto nel segno?
“Decisamente sì. Sono felice di vedere le vie del nostro paese tappezzate di bandiere, drappi, vessilli. Un tripudio di colori, un’immagine positiva per la nostra città. La finalità del resto è quella di trasmettere un messaggio positivo a tutti, il palio deve cementare, unire, e non dividere. Penso alle zone periferiche come Valli e Filetti, per troppo tempo relegate ai margini e che oggi riscoprono improvvisamente la loro identità. Sono realtà presenti e radicate sul nostro territorio, meno numerose delle contrade più centrali, ma vive e vegete. Ritrovare dopo anni un popolo unito e partecipe non può che fare piacere. Spero che questa prima edizione sia solo l’inizio di una tradizione capace di attecchire bene nel corso degli anni. Questo dipenderà anche da noi organizzatori, siamo già proiettati alla prossima edizione. Intanto, nell’attesa, auguro un buon palio a tutti”.
Libero Marino