Al Comune di Aquino
All’Associazione “Adesso Aquino”
Volevo ringraziarvi per l’invito che mi avete rivolto per farmi partecipare al vostro interessante incontro previsto per Venerdì 28 marzo sul piano di emergenza comunale.
Purtroppo non potrò essere presente a questa importante iniziativa, ma ci tengo comunque a farvi giungere il mio sostegno ed il mio plauso.
La legge n. 100 del 12 luglio 2012 ha obbligato tutti i comuni a dotarsi di un piano di emergenza comunale, redatto secondo i criteri e le modalità riportate nelle indicazioni operative del Dipartimento della Protezione Civile e delle Giunte regionali. Si tratta di un provvedimento, per quanto ancora inapplicato in molti comuni, che va nella giusta direzione in quanto pone al centro la sicurezza e l’incolumità dei cittadini. Il Piano Comunale di Emergenza di Protezione Civile è uno strumento indispensabile per fronteggiare le emergenze in aree soggette a rischio di calamità naturali.
E’ strumento necessario anche quando tali fenomeni si sviluppano con ridotta frequenza ed anche se si ipotizzano rischi soltanto residuali. Il Piano di Emergenza è il supporto operativo al quale il Sindaco, massima autorità locale di protezione Civile, si riferisce per gestire l’emergenza col massimo livello di efficacia, in quanto è volto a conoscere le vulnerabilità territoriali e ad organizzare una catena operativa finalizzata al superamento dell’evento. E’ un prezioso e valido riferimento che determinerà un percorso organizzato in grado di sopperire alla confusione, più che comprensibile, conseguente ad ogni evento calamitoso.
Va nel segno del programma di previsione e prevenzione ed è lo strumento che consente alle autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni in un’area a rischio. Ha l’obiettivo di garantire con ogni mezzo il mantenimento del livello di vita” civile” messo in crisi da una situazione che comporta quasi sempre gravi disagi fisici e psicologici. Al di là delle caratteristiche che deve avere il piano, che obbligatoriamente dovrà essere redatto secondo il metodo Augustus universale per tutta l’Italia, in modo da consentire una facile lettura a chi dovrà consultarlo per gli interventi in emergenza, sono fondamentali alcuni aspetti correlati ad esso, che sono meno tecnici e teorici e più pratici ed è su questi ultimi che desidero soffermarmi: in primo luogo, è fondamentale l’informazione. Una volta redatto ed approvato, il piano di emergenza deve essere presentato in maniera meticolosa alla cittadinanza, per fornire le adeguate conoscenze a tutta la popolazione. E’ bene sottolineare che i primi utenti del piano di emergenza sono i cittadini e per questo devono essere pienamente informati in merito. In questo senso, sicuramente è opportuno il coinvolgimento delle scuole, in modo da consentire anche delle esercitazioni: non solo a scuola, ma in tutto il paese. Tutti i cittadini devono avere consapevolezza dei rischi, delle criticità e soprattutto di come comportarsi in caso di calamità. Quindi conoscere i rischi del territorio, siano essi di frane, esondazioni, sismici o quant’altro; conoscere le operazioni da svolgere in casi di emergenza; prevedere e conoscere le diverse zone d’emergenza del territorio, le aree ricovero, quelle di accoglienza e quant’altro preveda il piano. L’altro aspetto su cui volevo soffermarmi è l’aggiornamento del piano: una volta redatto, siamo di fronte ad un documento che sarà in continuo aggiornamento, che deve tener conto dell’evoluzione dell’assetto territoriale e delle variazioni negli scenari attesi. Anche le esercitazioni contribuiscono all’aggiornamento del piano perché ne convalidano i contenuti e valutano le capacità operative e gestionali del personale. La formazione aiuta, infatti, il personale che sarà impiegato in emergenza a familiarizzare con le responsabilità e le mansioni che deve svolgere in emergenza. Così come cambia la geografia territoriale, ma anche economica, ambientale e produttiva del paese, così il piano dovrà essere rimodulato, in modo da poter rimanere quel valido strumento di ausilio che rappresenta nel caso in cui la comunità dovesse affrontare una calamità naturale. Nel rivolgervi il mio saluto più cordiale, vi rivolgo dunque un plauso convinto all’iniziativa, ed un sostegno pieno, perché si tratta di un’opera estremamente importante per la salvaguardia dei cittadini.
On. Francesco De Angelis