Spesso sentiamo parlare di disastri causati da calamità naturali imprevedibili con gravi conseguenze di carattere sociale ed economico.
La tendenza che finora ha prevalso, a tutti i livelli politici, è stata quella di concentrarsi sulla reazione ai disastri, piuttosto che ricorrere a misure di prevenzione e di mitigazione dei danni attesi.
Questo tipo di approccio è destinato a comportare un aumento continuo dei costi, sia di carattere sociale che economico,sia per i prevedibili effetti dei mutamenti climatici, sia per la crescita continua della popolazione e delle costruzioni in aree vulnerabili che di fatto comportano un aumento dell’esposizione della nostra società ai rischi derivanti dalle calamità naturali.
Le cause del progressivo aumento delle perdite di vite umane e di beni materiali su scala mondiale per effetto di calamità naturali sono da ricercare non tanto nell’aumentata frequenza e intensità degli eventi naturali estremi, quanto nell’aumento generale della vulnerabilità umana, che è una funzione dell’azione e del comportamento dell’uomo.
Per questo è fondamentale sviluppare adeguatamente una buona fase di prevenzione che parta dallo studio del territorio per arrivare ad una corretta pianificazione urbanistica che limiti l’esposizione e la vulnerabilità ad eventi catastrofici.
Infatti l’identificazione preventiva delle calamità attese, e la riduzione del rischio di tali calamità, possono ridurre in misura significativa i costi e gli effetti delle calamità naturali. Un’efficace misura di riduzione del rischio consiste nella predisposizione di specifiche carte del rischio per regolamentare le attività di costruzione in aree vulnerabili, quali pianure alluvionali, aree franose o sismiche, prima che le calamità si verifichino. Nelle aree a rischio i piani di sviluppo edilizio dovrebbero adeguarsi a disposizioni di legge stringenti, calibrate in funzione del grado di esposizione al rischio.
Ogni istituzione pubblica, per quanto di competenza, deve contribuire a questa fase preventiva. Il frutto di tale pianificazione, a livello comunale, essendo il sindaco autorità locale di protezione civile, si concretizzerà con la stesura del piano di emergenza comunale che si inserirà, sinergicamente, con tutte le altre pianificazioni provinciali, regionali e nazionali.
di tutto questo si parlerà ad Aquino venerdì 28 marzo, alle ore 16:00 presso la sala consiliare comunale, nel convegno promosso dal Comune di Aquino e dall’Associazione “Adesso! Aquino”, ponendo particolarmente attenzione al ruolo del volontariato di protezione civile.
Dopo i saluti del Sindaco dott. Libero Mazzaroppi e degli Assessori Federica Di Sotto e Luca Di Ruzza, interverranno l’on. Francesco De Angelis, parlamentare europeo, la Senatrice Maria Spilabotte, il Senatore Francesco Scalia, l’on. Daniele Leodori, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, l’on. Mauro Buschini, Consigliere Regionale e Presidente della Commissione Bilancio della Regione Lazio, l’on. Daniela Bianchi e l’on. Marino Fardelli, consiglieri regionali, il dott. Aldo Antonetti sostituto direttore antincendio del comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Frosinone, il Dott. Ettore Urbano Primario del pronto soccorso di Cassino, il dott. Massimiliano Carcione geologo e l’arch. Paola Quagliozzi.
Moderatore della serata sarà Fabio Gervasio, coordinatore dell’Associazione “Adesso! Aquino”.