Abbiamo portato all’esame del Consiglio Comunale l’approvazione del conto consuntivo del 2008 e la verifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio 2009.
L’approvazione di quest’ultimo atto, era fondamentale per la permanenza in carica di questo Consiglio, per cui la non approvazione può portare allo scioglimento del Consiglio medesimo e di conseguenza della stessa Amministrazione.
E’ talmente risaputo questo fatto, che tutto è stato tentato perché noi non arrivassimo a questo appuntamento.
Ci siamo arrivati ben consapevoli che molte norme regolamentari, soprattutto quelle che richiamano al rispetto di tempi e scadenze, non abbiamo potuto rispettarle per una serie di concause provocate all’interno e all’esterno del palazzo comunale, che noi riteniamo volute e cercate, prova ne sono i diversi interventi scritti che io ho dovuto rivolgere ai veri Enti che controllano e tutelano i Comuni perché non si procedeva ancora a produrre gli atti dovuti da parte del personale interno del Comune.
Ma anche se non fossimo stati consapevoli, a ricordarcelo ci sono stati un’infinità di esposti e di richiami, tutti di tipo inquisitorio, da parte dei componenti l’opposizione e di altri organismi interni, tutti tendenti a far sì che non si potessero portare in Consiglio questi due punti all’ordine del giorno; un richiamo era rivolto da parte di un consigliere al revisore dei conti perché bloccasse addirittura l’iter procedimentale e naturalmente si arrivasse allo scioglimento del Consiglio che si sta chiedendo da subito dopo le elezioni amministrative dello scorso anno, ripeto, con una serie impressionante di ricorsi ai vari organismi, compreso il TAR, l’ultimo dei quali pochi giorni fa proprio al tribunale amministrativo addirittura anche contro la delibera con cui è stato approvato il bilancio 2009.
Bene, nonostante tutto questo, noi abbiamo portato all’approvazione le delibere per il prosieguo dell’attività amministrativa, per impedire che si sciolga il Consiglio e che venga dichiarato lo stato di dissesto finanziario, che da tempo gli organi comunali di gestione (segretario) e di controllo vogliono che facciamo, ma che noi riteniamo di poter superare con una ricognizione più attenta dei bilanci degli ultimi venti anni e con una riduzione delle spese, perché il dissesto, che ci sarà sicuramente se il Consiglio sarà sciolto, porterà automaticamente a sacrifici molto più pesanti di oggi da parte dei cittadini (il massimo di addizionale Irpef su stipendi e pensioni), perché non è vero che i cittadini sono attualmente gravati da un salasso fiscale, semmai è il contrario, e questo è il vero motivo della crisi finanziaria di oggi.
Ripeto quello che ho detto un anno fa, e che ho ripetuto in diverse occasioni, perché io mi attengo ai fatti e non alla incivile e aggressiva propaganda: tutto deriva dal fatto che l’anno scorso è venuto a galla, e per la prima volta, e ci sono tanti atti a dimostrare che questo è vero, che le spese del Comune, e quasi tutte spese dovute, erano superiori alle entrate di circa cinquecentomila Euro.
Questo, che si riferisce al bilancio corrente per l’andamento normale dei servizi del Comune, e non ai finanziamenti o altro, significa che queste entrate dovevano venire dai cittadini, perché così si fa un bilancio e che il Comune ai cittadini non le stava chiedendo, tanto è vero che c’era questa mancanza di entrate.
Quindi tutto è derivato da uno scarso prelievo tributario, e non al contrario da un eccessivo prelievo tributario.
Questo è il paradosso; che veniamo insultati in continuazione dall’opposizione perché staremmo affamando la gente, mentre è vero esattamente il contrario; per anni e anni non abbiamo aumentato niente, e non abbiamo mai introdotto l’addizionale IRPEF che pure era necessaria, ma, ripeto, che ci fosse questo forte squilibrio tra entrate e uscite, non è stato mai rappresentato in maniera chiara dagli organi preposti del Comune.
Da lì è cominciato tutto, e quel disavanzo, come si ricorderà e come prevede la norma, è stato rateizzato in tre anni a cominciare dall’anno scorso.
Noi eravamo sicuri come lo siamo di riuscire a farcela ad ammortizzare quel disavanzo senza ricorrere alla dichiarazione di dissesto, tanto è vero che nel consuntivo 2008, il disavanzo, nonostante non sia entrata l’addizionale IRPEF – che quindi per l’anno scorso non esiste più – è stato ridotto a 73.000 Euro, procedendo ad una verifica dei residui passivi degli ultimi anni, cioè a cancellare somme che abbiamo tenuto da parte, ma che non si dovevano più pagare perché non dovute e quindi con queste cominciare a ripianare quel disavanzo.
Questa operazione non è ancora terminata, perché è un’operazione che abbiamo dovuto fare da soli, noi amministratori, in tempi brevissimi, perché questa operazione, nonostante mie disposizioni scritte, nonostante gli stessi uffici e gli organi di controllo affermavano nei loro pareri che era necessaria, e nonostante anche mie diffide scritte, vista la gravità e l’urgenza, non veniva portata avanti dai responsabili comunali a cui mi ero rivolto (segretario e responsabile del servizio).
Abbiamo dovuto procedere da soli e con il solo aiuto di qualche esperto esterno al Comune, e benché il tempo passasse, non veniva approntata, da chi di dovere, nemmeno la bozza per l’approvazione da parte della Giunta Comunale, della proposta dello schema del rendiconto 2008.
Questo schema, per rispettare i tempi regolamentari in previsione anche della scadenza ultima al 20 ottobre dell’approvazione degli equilibri di bilancio, avrebbe dovuto essere posto all’attenzione della Giunta Comunale almeno ai primi di settembre, cosa che non è avvenuta; e non solo non è avvenuta, ma all’improvviso, proprio in questa fase così delicata in cui comunque si sarebbe dovuto riparare ad omissioni del responsabile già così evidenti, il Comune si è ritrovato senza il responsabile amministrativo, essendo stato assegnato – dietro sua richiesta – ad altro Comune; io l’ho saputo nello stesso momento in cui leggevo il decreto di nuova nomina.
A questo punto, pur nella grave difficoltà derivante da tutto questo, ho dovuto dare io stesso, in accordo con il mio delegato al bilancio, e col rischio di commettere anche errori tecnici, disposizioni al responsabile del procedimento (che tra l’altro asseriva per iscritto, del tutto illegittimamente, di non esserlo più) per poter procedere da soli alla preparazione degli atti, la qual cosa è avvenuta in attesa che l’agenzia dei segretari assegnasse al Comune di Aquino un segretario supplente.
Questo è avvenuto alcuni giorni dopo, e per tutto quanto detto, solo in data 2 ottobre abbiamo potuto procedere all’approvazione dello schema del consuntivo del 2008 e ad esaminare una prima proposta per la ricognizione degli equilibri finanziari.
Eravamo consapevoli che mancavano alcuni elementi, anche essenziali, ma l’ufficio preposto, retto in quel momento dal responsabile del procedimento che lavora in quell’ufficio da oltre un ventennio, avrebbe dovuto fornire tutti gli elementi, compreso l’elenco dei debiti fuori bilancio da inserire nella prima proposta degli “equilibri” e li avrebbe dovuti inserire nella proposta e invece non c’erano.
Nel frattempo, il segretario supplente comunicava che, a causa di impedimenti derivanti da gravi problematiche presenti nel comune di titolarità (Fiuggi), non poteva assicurare più la sua presenza, al che chiedevo un nuovo segretario supplente.
Naturale che si creasse un accavallamento di problematiche, accentuate da diffide, esposti, richieste e quant’altro, proveniente da membri dell’opposizione e che si sarebbero potute superare con un minimo di senso di responsabilità da parte quantomeno degli organi operanti in Comune.
In tutto questo io, e tanti come me, ravvisiamo e ravvisavamo una palese volontà di cercare in tutti i modi di non farci arrivare per tempo a questa scadenza così importante per l’Amministrazione.
Noi ci siamo arrivati ugualmente, nonostante tutti gli atti ostruzionistici; siamo convinti che stiamo agendo responsabilmente, facendo gli interessi del Comune e della collettività.
Il consuntivo del 2008 c’è, come c’è anche la ricognizione degli equilibri di bilancio; qualsiasi altra soluzione, voluta e tenacemente perseguita con tutti i mezzi da altri, sarebbe traumatica ed estremamente penalizzante per la città.
Stiamo talmente cercando di abbassare le spese per uscire da quel disavanzo riscontrato un anno fa che, lo voglio ripetere, io e gli altri amministratori abbiamo rinunciato alle nostre indennità, pur dovute per legge; rinunce, che invece non stanno facendo amministratori dell’opposizione di questo Comune che ogni giorno vogliono dare lezioni di morale.
Non sappiamo cosa avremmo potuto fare di diverso; tra la marea di accuse che ci vengono rivolte quotidianamente, anche da chi è stato partecipe della situazione che si è venuta a creare, mai ci è stato detto cosa si sarebbe dovuto fare, né da loro, né da chi deve partecipare a cercare e trovare soluzioni; una soltanto c’è stata ripetuta spesso, quella del dissesto, una soluzione che può far comodo a chi cerca solo di far propaganda a proprio favore o a chi cerca di salvaguardarsi, ma che certamente non fa comodo alla Città e a cui noi non vogliamo arrivare perché ci sono le condizioni per tornare alla normalità senza ricorrere al dissesto finanziario.
Gli aumenti chiestici in una delle ultime relazioni del revisore dei conti, li abbiamo tutti fatti, altro non si poteva.
Antonino Grincia
Sindaco di Aquino