imagesMentre molti cittadini di comuni limitrofi sono alle prese con conti e file dal commercialista per capire quanto debbano pagare per la cosiddetta “mini imu”, gli aquinati possono stare tranquilli.

In città infatti non è previsto il pagamento di questa tassa, che rappresenta una sorta di coda dell’Imu 2013: in scadenza il prossimo 24 gennaio, è prevista solo nei centri le cui amministrazioni hanno deliberato un aumento dell’aliquota sulla prima casa, fissata dallo Stato al 4 per mille. Ma ad Aquino non è successo, come invece accaduto in altri 36 centri della Ciociaria.

Il decreto del Governo Letta infatti ha cancellato l’Imu 2013, ma ha previsto una copertura solo in relazione all’aliquota di base. Nei comuni in cui questa cifra è stata alzata, i cittadini sono costretti a mettere mano al portafogli. Quello degli aquinati resterà chiuso.

“Questo è stato un grande sforzo per l’amministrazione – hanno spiegato il sindaco Libero Mazzaroppi e l’assessore al Bilancio Carlo Risi – ma abbiamo scelto di non innalzare l’aliquota per cercare di andare incontro alle esigenze dei nostri cittadini, in un momento di crisi economica generale che sta investendo tutti. Rinunciare a queste entrate non è stato facile, abbiamo profuso tutte le energie per evitare gli aumenti e ci siamo riusciti. Questo consentirà agli aquinati di non dover sborsare soldi come invece accadrà in tanti altri comuni.”