Piccole donne crescono. Il calcio visto da una prospettiva inedita e affascinante, testimoniata da una ragazza aquinate: Stefania Crepaldi. Giovanissima, classe 1996, Stefania è la dimostrazione di come il football non sia esclusivo appannaggio dell’universo maschile. Una passione sbocciata una dozzina di anni fa, complice il fratello maggiore Pierpaolo con il quale era solita frequentare il “Comunale” di Aquino. Riposti così nel cassetto i sogni di gloria per tennis e atletica leggera (discipline che pratica ancora), il calcio è diventato da allora il centro della sua vita. La trafila nelle giovanili aquinati (Pulcini e Giovanissimi) ha fatto da prologo all’esperienza di Rocca d’Arce (serie D, calcio a 5): un biennio calcistico condito da una decina di reti.
Le sue qualità non sono sfuggite al Caira, che in estate se ne è assicurata le prestazioni. Centrale di difesa, Stefania vuole ritagliarsi uno spazio nella formazione gialloblù. La squadra guidata dal tecnico romano Giampiero Serafini milita nel Campionato Nazionale di serie B: una investitura importante per la ragazza aquinate, orgoglio di papà Stefano e mamma Anna Franca. Quest’ultima mi accoglie cordialmente nella loro casa, un grazioso villino situato a metà strada tra il centro e la periferia. Davanti ad un buon caffè, iniziamo la nostra conversazione che decido di volgere, volentieri, in una breve intervista:
Ciao Stefania, come stai?
“Un saluto a te, sto bene, grazie. Sono reduce da una settimana impegnativa culminata nella trasferta di Bari, dove abbiamo ceduto di misura alla capolista. Domenica ospiteremo la temibile Roma, speriamo di rifarci anche perchè la nostra classifica comincia ad essere deficitaria.”
A Caira sei arrivata da poco: che ambiente hai trovato?
“Qui mi trovo molto bene, a differenza della precedente esperienza sulla quale preferisco glissare. La società cassinate è molto ambiziosa e seria, il presidente Oliva ha allestito una rosa competitiva in grado di centrare una tranquilla salvezza, che rimane il nostro obiettivo principale.”
Il calcio ti sottrae molto tempo: come si snoda la tua giornata?
“Hai detto bene, il calcio è la mia vita e per esso sono disposta a fare innumerevoli sacrifici. Frequento il quarto Liceo Scentifico a Pontecorvo, e non è facile conciliare gli studi con le attività sportive. Mi alleno tre giorni a settimana, conduco una vita movimentata, senza pause, ma sono orgogliosa di far parte di questo mondo.”
Qual è il calciatore cui ti ispiri in campo?
“Il mio mito è da sempre Alessandro Del Piero, un campione dentro e fuori dal campo. Per una grande tifosa bianconera (ride, ndr), non potrebbe essere altrimenti. L’altra icona indiscussa è Paolo Maldini, un esempio di classe e correttezza”
Ad Aquino hai mosso i primi passi a livello calcistico: che ricordi hai di quell’esperienza?
“Alla mia città devo tutto. Sono cresciuta in un ambiente sano e stimolante, gli inizi sono stati difficili, ma poi l’abnegazione mi ha consentito di coronare il mio sogno. Ringrazio i fratelli Mazzaroppi (Nico e Valeriano) e il preparatore atletico Luigi Rinaldi, persone squisite che mi hanno seguito nel mio percorso di crescita, non solo calcistica.”
Il calcio è tutto per te: oltre al pallone, quali sono gli altri tuoi interessi?
“Nei piccoli ritagli del mio tempo libero, mi distraggo con le letture di Nicholas Sparks, poi ascolto tanta musica, in primis Ligabue. Mi piace uscire con i miei amici, amo molto viaggiare.”
A proposito di amici: come percepiscono il tuo singolare rapporto con questo mondo?
“Qualcuno all’inizio ironizzava su questa mia vocazione al calcio, del resto non è consueto che una donna tiri calci ad un pallone. Poi però si sono resi conto dell’importanza che riveste per me, e si sono immedesimati anche loro…”
Un’ ultima battuta, prima di congedarti: qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Il mio sogno era quello di entrare a far parte del calcio che conta e credo di averlo già realizzato. L’auspicio è quello di giocare con maggiore continuità, sono chiusa dalla mia collega Daniela Di Bari, giocatrice esperta e molto dotata tecnicamente. Sono affascinata da sempre dal calcio inglese, molto diverso dal nostro. Il mio sogno è quello di diventare fisioterapista o medico sportivo.”
Libero Marino