ricevuto e pubblicato per il consigliere Emanuele Tomassifoto emanuele

Libero Mazzaroppi eletto sindaco di Aquino con un vantaggio storico\repubblicano, sente morbosa e pressante l’esigenza di ripetere tale “litania” per rincuorare se stesso e la squadra dal declassamento nel quale egli ha fatto piombare il prestigio dell’autorità cittadina dopo solo sei mesi di amministrazione.

Tutti sanno, infatti, chi comanda, chi prende le decisioni, chi rappresenta pubblicamente la Città.

Tutti sanno l’avvenuta frammentazione dell’autorità in “lotti di responsabilità”.

Un sindaco sicuro, infatti, non ha bisogno né di ripetere oltremisura che ha vinto né, soprattutto, di usare un linguaggio livoroso, a tratti aggressivo e sconcio perché, così facendo, mostra la propria totale insicurezza e, soprattutto, scredita la Città.

I comunisti italiani ti hanno fatto dei rilievi, tanti rilievi e non solo quello delle tasse aumentate, tu rispondi per argomento e non per “genere politico”.

Ma Libero mazzaroppi, in verità, ha costantemente bisogno di dire che ha vinto, che non ha paura degli esposti e delle denuncie, che non arretrerà di un passo (anche se dovrà sacrificare i suoi  collaboratori migliori) e che è disposto, forse senza aver valutato appieno le conseguenze, ad andare “ sino infondo”.

Mi viene subito da pensare, e prima di tutto, come fa Libero Mazzaroppi a sapere che vi sono in corso denunce ed esposti e, se realmente questi conosce le ragioni, farebbe bene ad informare la cittadinanza di cosa si tratta.

 

Quello che si sa, invece, è che Libero Mazzaroppi a proposito dell’approvando finanziamento regionale sta dicendo grandi menzogne…e non è bello che un sindaco – in veste istituzionale – infanghi il prestigio dell’autorità con le menzogne.

 

Tra qualche giorno spero d’informarti, però, di quello che non sai realmente…tanto, tu l’hai detto, che “si va fino in fondo” e se tu dici di non avere paura solo perché lo devi dire – sei il capitano che deve rimanere sulla nave e che deve rassicurare – io ti aggiungo che “non si torna indietro” anche se c’è chi comincia ad avere qualche dubbio chiedendosi se sia giusto sacrificare i propri uomini, anche migliori, a causa delle tue “scelte scellerate” e per avallare le solite imposizioni della tua “anima nera” come, elegantemente, i comunisti ebbero ad esprimersi sul tuo “tigellino”.

 

Si, nerone e tigellino, il pavido che lascia il posto al tiranno!

 

Molte, però, sono le “forche caudine” e gli “specchi d’acqua” su o sotto cui dovrai passare.

 

In uno Stato democratico, repubblicano e parlamentare, infatti, le cose vanno secondo un “iter proprio” che nessuno può pienamente  determinare.

 

Il tempo darà ragione ad uno dei due e, pur avendo tu vinto le elezione con largo margine, ciò potrebbe non bastare così come, purtroppo, non è bastato ad altri tuoi colleghi che, come te, avevano pure vinto ampiamente le lezioni.

 

Perciò l’opposizione attenta – quella vera  – è solidale anche con “l’opposizione improvvisata” ed istintiva di qualche cittadino che tenta, un po’ disinformato, di reagire  – come può  – a qualche torto subito.

 

Noi, da oggi, però, saremo anche la “loro opposizione”.

 

E’ vero che mi ero candidato per guidare la Città…ma non di certo per metterla nelle mani decisionali altrui, soprattutto delle “anime nere e tigelline”.

 

Il popolo ha eletto te e tu l’hai messo irresponsabilmente nelle mani altrui così permettendo che i tuoi migliori collaboratori, premiati dal popolo per la loro garbatezza ed affabilità, fossero sacrificati ed annientati dalla tua pavidità ed indeterminatezza politica: saranno queste, in verità, le prime vere vittime dell’amministrazione mazzaroppi.

 

Ma tra qualche anno le persone per bene le avremo dimenticate…tanto l’importante era mettere la nostra Aquino nelle mani, più che nel cuore, dell’anima nera di qualcuno.

 

Domenica, 10 nov. 2013                   Emanuele Tomassi