Per i pendolari della nostra Provincia la tratta ferroviaria Roma-Cassino è diventata un incubo persistente, come denuncia per l’ennesima volta Giorgio Pacetti, ex Presidente della Consulta dei Pendolari del Lazio: “Per dare un’idea della gravità della situazione riportiamo quanto accaduto il 5 Ottobre 2009 con i treni interregionali e regionali partiti da Termini alle ore 18,15, 18,20, 18,47 alle 19,15 e alle 19,20. Tutti questi 5 treni hanno accumulato una serie di ritardi a catena, oscillanti dai 45 minuti alla mezz’ora, facendo così saltare tutte le coincidende nelle stazioni di interscambio con i pullman. Ormai prendere i treni significa imbarcarsi in un’avventura senza fine. L’ordine del giorno è sempre lo stesso: ritardi e sovraffollamenti”. “I Pendolari, – prosegue Pacetti – già taglieggiati da un super lavoro giornaliero di cinque ore al giorno (Roma-Cassino) per coprire in andata e ritorno una distanza di appena 138 chilometri, sono angariati da una situazione ferroviaria nella quale l’imprevisto è sinonimo di normalità. Queste continue disfunzioni, questi quotidiani ritardi, questa assenza di informazioni ai viaggiatori, costituiscono un attentato ai diritti costituzionalmente garantiti, sono lesivi della dignità dei cittadini utenti, provocando danni, oltre che economicamente rilevanti, fisici e psichici, con il sottoporre ad un logorio, al limite della tollerabilità, quanti, per necessità di lavoro, sono utenti abituali del trasporto pubblico”.

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