Quella di oggi è l’ultima seduta di Consiglio Comunale che presiedo, e a cui partecipo, quindi simbolicamente e realmente, è un momento importante per me.
La prima fu nel lontanissimo 1975 il 6 di luglio per la precisione, quando per la prima volta fui eletto consigliere comunale tra i banchi dell’opposizione, per passare poi in quelli della maggioranza nel 1980, e infine nel 1990, nel primo Consiglio da me presieduto in qualità di Sindaco, e automaticamente anche come presidente del Consiglio Comunale, il 22 settembre, per l’esattezza.
Ho iniziato nella sede comunale di Piazza San Tommaso, con l’Amministrazione del Sindaco Mazzaroppi; ho proseguito nell’altra sede posta a poca distanza, con l’Amministrazione del Sindaco Tomassi, e poi in questa prestigiosa sede comunale, in cui per quasi tutto il periodo della permanenza qui, ho diretto da Sindaco questa assemblea, che come tutte le assemblee comunali, è il perno istituzionale e democratico del Comune di Aquino.
Qui si sono svolti dibattiti a volte molto pacati, a volte molto accesi; li ricordo tutti, come ricordo i tanti che mi hanno e ci hanno accompagnato lungo tutti questi anni.
Molti componenti sono ancora qui, e diversi, che anche oggi siedono attorno a questi banchi, fanno parte di quest’assemblea da diverso tempo; qualcuno anche dal 1990, quando è cominciata la fase della responsabilità maggiore, e anche da prima; insieme a me, hanno camminato, e partecipato per tanti anni alla gestione della cosa pubblica, attraversando insieme a me, e insieme a tutto il Consiglio, momenti a volte anche molto difficili e complessi.
Io naturalmente sono stato sempre consapevole dell’onore che mi toccava nel rappresentare questo Consiglio Comunale e questa Città, e ho sempre cercato di fare ogni sforzo per rappresentare al meglio l’Istituzione comunale e l’Istituzione consiliare.
Al di là di qualche momento molto acceso, nella conduzione di questa assemblea, credo di aver mantenuto le regole che sono proprie di un’assemblea, e di aver mostrato la dovuta imparzialità e correttezza, pur cosciente ovviamente che il mio ruolo è stato anche quello di capo dell’Amministrazione anche all’interno del Consiglio.
A conclusione di questo lungo cammino all’interno dell’istituzione locale, ma soprattutto all’interno della Città, delle sue problematiche quotidiane e del lavoro per affrontarle e risolverle, non intendo fare nessun consuntivo, credo che gli stessi anni in cui sono stato ripetutamente chiamato al servizio della comunità aquinate, siano di per sé un consuntivo che ritengo positivo naturalmente.
Come in tutte le vicende umane, non tutti certamente la pensano così; io da parte mia, posso solo dire, non solo di avercela messa tutta per ben operare, ma anche di essermi dedicato completamente a questo servizio, che è sì un grande onore, come ho già detto, ma è anche una grandissima responsabilità per l’impegno continuo e costante che un tale servizio richiede.
Ritengo di avere combattuto “la buona battaglia”, come ho avuto occasione di dire nei giorni scorsi; la corsa, almeno questa corsa, è terminata; una corsa che ha occupato gran parte della mia vita che adesso comincia ad avviarsi verso il traguardo conclusivo.
Colgo l’occasione, e non posso non farlo, per ringraziare tutti quelli all’interno di quest’assemblea, tutti quelli che ne hanno fatto parte e ne fanno parte da che ho assunto la veste di Sindaco e presidente di questo Consiglio Comunale, tutti, ma in modo particolare quanti stanno vicino a me da parecchi anni e mi hanno sostenuto anche con la vicinanza e l’amicizia, specialmente in momenti molto difficili e faticosi, che specie in questo ultimo mandato, sono stati numerosi.
A tutti, anche da quanti eventualmente non sono stato capito, va la mia riconoscenza per essere in ogni caso arrivati a portare avanti fino alla conclusione del mandato l’impegno a cui sono stati chiamati dai cittadini cinque anni fa e ancora prima.
Io, in tempi lontani, e in tempi più recenti, ho operato e ho intrapreso le mie azioni e modulato i miei comportamenti e preso le mie decisioni, sempre tenendo conto di quello che per me era prioritario, e cioè l’interesse della collettività, anteponendo a questo, anche gli interessi relazionali e amicali, anche all’interno della stessa Amministrazione.
Questo ha potuto ingenerare nel corso degli anni incomprensioni varie, con più di qualcuno che lavorava insieme a me, incomprensioni che pur ci sono state, ma a guidarmi, lo sottolineo ancora, è stato, ed è ancora oggi, il fine che ho appena esposto.
Sicuramente nel perseguire questa mia visione delle cose, avrò anche commesso degli sbagli e giunto a valutazioni che forse avrebbero potuto essere diverse, ma se sbagli ci sono stati nella conduzione operativa, non sono stati mai compiuti in mala fede.
Del resto ogni capo di una qualsiasi amministrazione, compresa quella pubblica, porta avanti una linea che è quella che ogni volta è stata presentata ai cittadini elettori al momento di chiedere il consenso; una linea che poi, per forza di cose, diventa anche l’impronta che si dà all’Amministrazione; la mia, senza alcun dubbio, è stata quella della chiarezza e della trasparenza, e non quella del compromesso, a cui si ricorre solo in casi estremi, e di estrema necessità, ma senza venir meno ai principi basilari di linea politica ed etica che ho voluto sempre indicare a me stesso e agli altri.
Riconosco che quanto affermato potrebbe anche apparire retorico, ma io so che non lo è, e lo sanno anche molti altri e, credo, che lo sappiano anche i miei concittadini.
Credo di aver rispettato questo mio proposito, e questo desidero richiamare a conclusione dei miei lunghi anni di carica, al di là del fatto, o del non fatto per cui si presenteranno probabilmente in futuro altre occasioni di verifica o di rivendicazione.
Colgo l’occasione anche per salutare e ringraziare i dipendenti comunali, che sono al servizio della nostra collettività, già da prima che io fossi chiamato a questa responsabilità, e che ben conosco da quei tempi uno per uno; a loro posso ricordare, ancora una volta, la grande importanza del loro lavoro, lavoro essenziale e anche molto gratificante, per quello che rappresenta per la vivibilità quotidiana di tutti i nostri concittadini; se a volte ho cercato di chiedere molto, l’ho fatto per questo esclusivo fine. I concittadini, giustamente, ancora oggi fanno riferimento al Comune per qualsiasi problematica si possa loro presentare, e il Comune, nonostante le risorse umane ed economiche siano sempre meno, deve comunque rispondere in maniera adeguata.
So che questo non sempre è stato ed è possibile, per i motivi più vari e più diversi, ma ugualmente lo sforzo per raggiungere tale obiettivo non deve mai mancare.
Al momento di chiudere questo lunghissimo periodo della mia vita, e nel porgere questo saluto, non posso non ricordare e ringraziare pubblicamente i tanti amici di strada e i miei familiari, quelli che ancora mi circondano, ma anche e soprattutto quelli che non ci sono più, ma che hanno rivestito un ruolo determinante anche solo nello starmi vicino, che è poi l’elemento che aiuta più di tutti gli altri.
Li ringrazio per la loro vicinanza e il loro sostegno, scusandomi anche per i tanti disagi con cui spesso hanno dovuto convivere per questo mio incarico a “tempo pieno” che per forza di cose, tocca e coinvolge anche chi ci sta attorno.
Infine, ma non perché vengono per ultimi, un saluto affettuoso, commosso e cordiale, non posso non rivolgerlo ai miei concittadini; a tutti i miei concittadini naturalmente, a quelli che mi hanno chiamato ad assumere questo incarico, ma anche a tutti quelli che hanno guardato in maniera critica al mio operato. Li ringrazio tutti, assicurando loro di essere stati rappresentati da una persona perbene, che sempre, ha messo la comunità cittadina sempre e comunque al primo posto nei suoi interessi pubblici e privati e nella sua attività.
Ritengo di aver degnamente rappresentato l’Istituzione e di aver anche tenuto alto il nome di Aquino.
Sono consapevole dell’altissimo onore di cui sono stato gratificato nell’essere chiamato a rappresentare questa Città, anche per quello che il nome di Aquino rappresenta nella memoria collettiva, al di fuori dei confini del nostro piccolo territorio geografico.
Auspico fortemente che di questo si tenga conto anche in futuro, perché è necessario che questo si faccia.
Per Aquino e per i suoi cittadini di cui fin dall’infanzia mi sento parte integrante, e che amo e ho amato in maniera viscerale, non posso che augurare un futuro prospero, ma soprattutto tranquillo e sereno, tranquillità e serenità che sono elementi indispensabili per superare il difficile momento nazionale che, come tutti anche noi stiamo attraversando, perché i momenti di pur forte dibattito che si ritrova nelle campagne elettorali, non siano di ostacolo a vivere momenti sereni, che io non solo ho auspicato in questi lunghissimi anni, ma che mi sono sforzato anche di realizzare.
Ai prossimi amministratori d’Aquino, che tra pochi giorni saranno chiamati ad occuparsi della Città, auguro di essere lungimiranti e di guardare e seguire la nostra Città, con lo stesso amore, passione e affetto con cui l’ho seguita io, non da trentotto anni, ma anche da molto prima, e che, la loro opera, porti frutti abbondanti per Aquino e per gli Aquinati.