Mario Di Litta, coordinatore locale di Cittadinanzattiva – Tribunale dei Diritti del Malato, interviene a sostegno del San Raffaele lanciando un appello al Commissario regionale Bondi e al Direttore Generale dell’ASL di Frosinone:

“L’associazione Cittadinanzattiva Tribunale dei diritti del Malato, nell’apprendere le notizie preoccupanti provenienti dagli operatori sanitari locali e nel ricevere le numerose sollecitazioni dei cittadini fortemente allarmati per quanto si va prospettando circa la tutela del loro diritto alla salute, costituzionalmente sancito, non può non scendere a fianco di costoro e farsi portavoce della richiesta, che rivolgiamo agli organi istituzionali preposti, di risolvere il problema del San Raffaele di Cassino a rischio di imminente chiusura per mancanza del finanziamento regionale.

La struttura, accreditata presso la Regione Lazio non può e non deve chiudersi perchè essa è un punto importante di riferimento per i tanti pazienti che sono costretti alla degenza in quanto bisognosi di assistenza e di cure sanitarie.

Il risanamento della sanità del Lazio non deve e non può passare sulla pelle dei malati, sarebbe una iniziativa scellerata che in questo momento di crisi economica escluderebbe dall’assistenza i più deboli, i quali sono costretti a ricorrere alle strutture convenzionate per ricevere la dovuta e necessaria assistenza sanitaria.

Stiamo parlando di un’offerta sanitaria pubblica, quella del cassinate, di circa 200 posti e di un bacino di utenza di circa 250 mila cittadini, i numeri sono evidentemente troppo discostanti, perciò si può affermare che i cittadini del basso lazio sono a rischio di esclusione dal sistema sanitario pubblico.

Al contrario la presenza sul territorio del San Raffaele, pur se non completamente, riesce a sopperire ad alcuni bisogni.

L’Associazione condivide sicuramente il bisogno di risparmio delle risorse finanziarie che la Regione Lazio sta assumendo come impegno per il risanamento finanziario al fine di poter meglio organizzare le attività future, ma riteniamo che non possa essere condivisa l’operazione dei tagli così si sta effettuando perchè così invece degli sprechi si colpisce e si colpevolizzano i malati e sopratutto ci rende tutti meno garantiti.

L’Associazione, dunque, è in totale disappunto con la scelta indicata dal commissario Bondi che in sostanza si concretizza nella chiusura del San Raffaele di Cassino e invita le istituzioni tutte a ricercare altrove e diversamente le risorse necessarie al risanamento.

Esprimiamo perciò un no secco e irrevocabile alla chiusura del San Raffaele e non perchè sosteniamo l’iniziativa privata a prescindere ma perchè riteniamo che essa possa costituire un importante sostegno all’offerta pubblica qualora siano meglio stabilite le convenzioni.”