“Alla Chiesa di Sora – Aquino – Pontecorvo che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace” (1 Ts 1,1). È con le parole dell’Apostolo Paolo ai Tessalonicesi che mi rivolgo per la prima volta a voi, carissimi fratelli e sorelle. Il Santo Padre, Benedetto XVI, con atto di benevolenza e di fiducia verso la mia umile persona, mi ha nominato vostro Vescovo. Così, per gli imprescrutabili disegni della Provvidenza di Dio, divento vostro Pastore e Padre. Ed io con gioia e trepidazione ho accolto questa nomina con la incrollabile certezza della fede che Colui che mi ha chiamato al ministero e inviato come Suo apostolo mi darà forza e saggezza necessari per guidare questa porzione del Suo popolo, che è l’antica e gloriosa chiesa di Sora – Aquino – Pontecorvo. Il mio pensiero va innanzitutto al venerato fratello nell’episcopato, mons. Luca Brandolini, che con sapienza e zelo pastorale ha guidato la vostra comunità. A lui la nostra gratitudine per il bene realizzato in questi anni e che per me costituisce una preziosa eredità di cui avvalermi. Siamo certi che vorrà continuare ad accompagnarci con il suo affetto e soprattutto con la sua preghiera. Saluto poi i presbiteri, i diaconi permanenti, i religiosi e le religiose, i seminaristi, i fedeli laici e laiche impegnati attivamente nelle comunità parrocchiali e nelle altre aggregazioni ecclesiali. Il Pastore e custode delle nostre anime, che guida la sua Chiesa attraverso le stagioni della storia, ha disposto gli eventi perché i nostri cammini verso la Patria, meta desiderata del nostro pellegrinaggio, si incrociassero. Il Vescovo è costituito per prendersi cura, con amore di padre, del popolo santo di Dio e con i presbiteri e i diaconi suoi primi collaboratori nel ministero, guidarlo sulla via della salvezza. È questo, e nessun altro, il proposito con il quale vengo a voi. Siamo all’alba di un nuovo secolo e di un nuovo millennio ed il Papa ci esorta ad essere tutti apostoli di una nuova evangelizzazione. Con entusiasmo, passione,e senza risparmio di energie, insieme ci impegneremo a rendere sempre “più bella e senza rughe” la nostra Chiesa, perché sia sempre più degna del suo Sposo e sempre più splendente possa brillare la sua luce, sì da rischiarare la città degli uomini in mezzo alla quale è posta. Ed ancora, insieme opereremo, soprattutto con una testimonianza di vita cristiana credibile, affinché il Vangelo che ci è stato affidato, con la sua carica di speranza, di amore e di pace, possa raggiungere ogni persona e toccare il suo cuore. E a nessuno sfugge quanto proprio di essere rigenerati alla “speranza che non delude” e alla “carità paziente e benigna, che non manca di rispetto e si compiace della verità e della giustizia” abbiano bisogno singoli e comunità chiamati a vivere in questo tempo segnato da difficoltà e inquietudini, paura e sfiducia, disorientamento e crisi di valori. Nell’attesa del nostro incontro, chiedo ai sacerdoti di trasmettere alle loro comunità, specialmente agli ammalati, ai sofferenti, ai giovani -promessa del nostro futuro- il saluto affettuoso e amichevole e la benedizione del loro nuovo Vescovo. Affido il mio ministero e il nostro comune cammino alla intercessione e alla protezione della Santa Vergine, nostra Madre e Sorella.
+ Filippo Iannone, o. carm
fonte www.diocesisora.it