Lo scandalo della Regione Lazio è la classica goccia che fa traboccare il vaso. Rappresenta il fallimento dell’attuale classe politica incapace di dare seguito con i fatti alle parole.

È inutile dotarsi di statuti, codici etici e quant’altro se poi non vengono applicati o si trova sempre il sotterfugio per disattenderli.

L’antipolitica si alimenta della cattiva politica, ed oggi ce n’è troppa! Bisogna tornare a dare dignità alla politica e fiducia alla gente.

Come può un cittadino credere alla “Politica” se mentre si chiudono ospedali (sette nella sola provincia di Frosinone), si aumentano le tasse (nel 2012 il bollo auto è aumentato del 5%, Addizionale IRPEF aumentata al 1,73%, è stata introdotta l’accisa sulla benzina e altri aumenti vari), si mettono a rischio servizi essenziali come il Consorzio dei Servizi Sociali per il Cassinate e si assiste ad uno spreco del denaro pubblico da parte del Consiglio e della Giunta Regionale.

Condivido pienamente l’articolo di Antonio Di Nota, Sindaco di Colle San Magno e Presidente dell’Unione Cinquecittà, nel quale chiede al PD un segnale di discontinuità e di mettere la questione morale al centro del rinnovamento. Merito e capacità devono rappresentare i criteri di scelta della classe dirigente, non ci si può basare esclusivamente sull’appartenenza correntizia.

Il PD è un partito popolare e deve dimostrarlo già dalle prossime competizioni elettorali. Bisogna aprirsi alla società civile e permettere una seria scelta dei candidati basata su meriti acquisiti sul campo (capacità amministrative e militanza) che permettano una vera rappresentanza del popolo di centrosinistra.

C’è bisogno di “Primarie” vere e aperte. Dare la possibilità a tutti di potersi mettere in gioco e dare un contributo positivo alla costruzione di una efficace azione politica.

Oggi viviamo un inspiegabile scollamento tra i vertici del partito e la base. Mentre i partiti gestiscono somme ingenti di denaro pubblico, le sezioni sono costrette ad autotassarsi per svolgere l’attività politica, non un centesimo dei finanziamenti arriva alle sezioni. Addirittura negli ultimi referendum le sezioni che si sono impegnate sono state costrette a stamparsi i manifesti a proprio carico.

Bisogna riflettere seriamente come garantire la democrazia, permettendo a tutti di poter fare politica, senza degenerare nei vari casi Lusi, Belsito e Fiorito.

Qualche hanno fa un giovane democratico americano entusiasmò il pubblico della convention democratica ricordando quell’ottimismo nel futuro da lui definito “audacia della speranza” che ha sempre guidato il popolo americano. Quel giovane democratico si chiama Barack Obama ed oggi è il presidente del Stati Uniti d’America.

A noi democratici italiani spetta il compito di infondere anche nel popolo italiano la “speranza” nel futuro. Anche noi dobbiamo avere “audacia della speranza e dimostrare che non tutto è marcio e che anche da noi è possibile fare della buona politica che risponda seriamente alle esigenze dei cittadini.

 

Il segretario cittadino del PD di Aquino

Fabio GERVASIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *