Come oramai è tradizione, anche quest’anno – in compagnia di diversi amici della sezione di Aquino, in primis il segretario Iadecola ed il presidente Verrelli – siamo stati presenti alla convention nazionale UDC di Chianciano del 7/8/9 settembre 2012, cui sono intervenuti, oltre al segretario nazionale On. Cesa e al presidente on. Casini ed a numerosi parlamentari UDC, anche diversi ministri in carica (Riccardi, Passera, Catania, Ornaghi) e numerosi membri della società civile tra cui Emma Marcegaglia, già presidente di Confindustria, Andrea Olivero, presidente Acli, Natale Forlani, presidente Forum Cattolici, Luigi Marino presidente Confcooperative.
L’appuntamento si presentava particolarmente interessante per la definizione della linea del partito stante l’imminente scadenza elettorale, la congiuntura economica particolarmente difficile e l’incertezza nella evoluzione del complessivo quadro politico nazionale, in seno al quale i cattolici moderati appaiono talvolta gli unici ancora a difendere strenuamente le ragioni di serietà e concretezza dell’agire politico dalle aggressioni di un facile populismo intriso di demagogia e tanto suggestivo nei propositi di cambiamento e di buon governo, quanto sterile nel dare esecuzione, con conseguente inevitabile effetto di metamorfosi dell’odierna ”antipolitica” in una nuova versione della “malapolitica”.
In estrema sintesi, è questa la ragione del sostegno convinto dell’UDC al governo Monti: a fronte delle non eludibili sfide della globalizzazione, in un orizzonte europeo altrettanto obbligato ed avvolgente il destino degli stati che ne fanno parte, la gestione della cosa pubblica deve essere condotta all’insegna della competenza e del rigore, solo così potendosi scongiurare lo spettro di quel default che, appena qualche mese fa, all’atto dell’insediamento dell’attuale governo, si prospettava in termini assolutamente realistici.
Oggi, l’Italia, dopo aver riacquistato autorevolezza nel consesso internazionale, ha intrapreso la via del risanamento e l’inversione di rotta, soprattutto nell’economia e nella lotta alla riduzione del debito pubblico, che dovranno – anche nella prossima legislatura – essere portate a compimento; e per questa “missione” l’UDC apre le porte alla società civile.
La vera novità di Chianciano 2012, che offre coerente e tangibile riscontro alle oramai diffuse istanze di rinnovamento della politica, è proprio la definitiva convinta apertura del partito al contributo prezioso di idee e di uomini, cioè di quella società civile i cui migliori rappresentanti ne hanno, senza riserve, proprio a Chianciano, convalidato la linea politica, a tal punto da palesare la disponibilità a contribuirvi, con un impegno personale diretto in vista delle prossime elezioni.
Nella citata prospettiva di una ri-valorizzazione della società, dei singoli cittadini, della loro volontà e della loro facoltà di scelta dei parlamentari, che il vigente sistema elettorale aveva usurpato affidandola alle segrete stanze del potere, si inscrive anche la opzione ferma ed irrinunciabile dell’UDC per una legge elettorale che consenta la espressione di “preferenze” da parte dell’elettore a favore del candidato, opzione anch’essa perentoriamente ribadita a Chianciano.
Trovo singolare, invece, che la decisiva portata di questa svolta sia sfuggita ad altri soggetti, quale Italia Futura (che fa capo a Luca Cordero di Montezemolo) o Fermare il Declino (che fa capo a Oscar Giannino), anche essi esponenti della società civile ed alfieri del moderatismo liberale, i quali hanno ritenuto, in forza di un malinteso criterio di discontinuità, di dover stigmatizzare la presenza, nel parterre di Chianciano, di politici di lungo corso, come Rocco Buttiglione o Paolo Cirino Pomicino, in luogo di salutare con favore la svolta “civica”, che loro stessi – con le loro associazioni – propugnano, non considerando, altresì, che il partito – doverosamente emendato da ogni degenerazione “partitocratrica” – resta pur sempre la formazione privilegiata – sapientemente disegnata dai costituenti – attraverso cui i cittadini, associandosi, concorrono democraticamente alla vita politica.
Avv. Carlo Risi
Vicesegretario UDC Frosinone