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Scoperte le cause e la provenienza dell’inquinamento da schiuma delle “forme di Aquino”, di un paio di mesi fa.
Come molti ricorderanno, lungo il corso del ramo principale dei corsi d’acqua della piana di Aquino, erano comparse grosse escrescenze di schiuma bianca inquinante; questo era avvenuto sopratutto nel tratto all’interno del parco del Vallone, dove all’improvviso era comparso questo fenomeno inquinante, che anche visivamente allarmava.
E in effetti fu proprio una cittadina, frequentatrice dello spazio pubblico storico-naturalistico, a fotografare il fenomeno e a trasmetterlo istantaneamente sul profilo facebook del sindaco di Aquino.
Il sindaco Grincia non perse tempo, e oltre a stigmatizzare l’accaduto sul suo “profilo”, presentò immediata denuncia sia alla stazione dei carabinieri, sia al servizio igiene asl di Pontecorvo, sia all’agenzia arpa di Frosinone.
Le indagini scattarono immediatamente, e con un’operazione congiunta dei carabinieri e dell’arpa, furono effettuati sopralluoghi sia nel paeco del vallone, sia lungo il tratto del fiume fino in prossimità della sorgente di Capodacqua, effettuando i dovuti prelievi in diversi punti, com’è naturale in questi frangenti.
Dopo le opportune e precise analisi avvenute negli appositi laboratori, e dopo anche le indagini sul posto, l’arpa ha comunicato al comune di Aquino e agli altri organismi di controllo interessati, l’esito delle indagini tecniche.
L’inquinamento da schiuma bianca, che già diversi anni fa spesso si verificava, proveniva dalla stessa area industriale di allora, anche se non più in esercizio per gli stessi prodotti, industria posta in territorio di Castrocielo lungo la via Casilina.
Il fenomeno inquinante, così come comunicato dall’agenzia ambientale regionale, si era verificato per particolari operazioni di pulizia in quegli stabilimenti, senza che si prendessero gli accorgimenti e le precauzioni del caso per evitare quello che poi è avvenuto.
L’Amministrazione comunale, al di là degli altri organismi di tutela che procederanno secondo le relative competenze, sta valutando, come ha riferito il sindaco Antonino Grincia, l’eventualità di costituirsi contro chi ha procurato questo notevole danno ambientale alle acque della piana aquinate.
Intanto lo stesso sindaco, non può che ringraziare l’arma dei carabinieri, il servizio igiene dell’asl, e l’arpa-Lazio, per il tempestivo intervento e per la positiva conclusione delle indagini ambientali.