Mai come in questo momento il lavoro rappresenta uno dei nodi cruciali da risolvere.

La crisi economica ha evidenziato alcuni limiti della nostra organizzazione del lavoro sopratutto nella realtà della globalizzazione dove si creano effetti perversi come il dumping sociale.

Difendere il lavoro ed i lavoratori rischia di non essere sufficiente, la dimostrazione sono le numerose aziende che delocalizzando spostando i loro impianti in paesi dove il costo del lavoro è più basso e dove i diritti fondamentali per i lavoratori non vengono garantiti.

La nostra provincia vive diverse criticità che ha visto la chiusura di molte aziende ed altre andare avanti tra mille difficoltà.

La sola politica di austerity del governo Monti fatta di tagli e aumento della tassazione rischia di non essere sufficiente per il rilancio del nostro paese, governo, partiti e parti sociali dovranno travare insieme la strada che ci faccia uscire da questa fase recessiva e ci porti verso lo sviluppo e la crescita.

Nello stesso tempo tutti noi dibbiamo dare il nostro contributo per rinnovare il nostro paese e le nostre istituzioni sempre più in crisi.

I cittadini saranno il cardine del cambiamento, bisogna solo crederci, la “casta” e la “cattiva politica” non possono esistere senza i nostri voti, questa è la democrazia.

Cambiare si può e si deve.

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