Le scritte antisemite apparse ad Aquino sono vergognose e deplorevoli. Bene ha fatto il Sindaco a condannarle immediatamente e noi ci uniamo alla sua condanna stigmatizzando tale atto perchè non appartiene alla cultura ed alla storia della nostra città.
Sono stati presi di mira due luoghi simbolo della nostra collettività, il municipio e la chiesa cattedrale, luoghi che rappresentano l’aggregazione e l’unità del nostro paese e per questo offendono e colpiscono ognuno di noi.
Il 27 gennaio, giorno della memoria, non è semplicemente una data per ricordare ciò che è stato, ma è un giorno dedicato alla riflessione affinchè tragedie simili non accadano più.
La Shoah è una delle pagine più buie della storia dell’umanità. Lo sterminio del popolo ebraico, e non solo, culminanto nella “soluzione finale” sancita dalla conferenza di Wannsee, rappresenta l’apice della follia razzista e xenofoba del XX secolo.
Ciò che rende più incredibile ed irreale la Shoah è l’alto numero di partecipanti e la natura dei carnefici. Non parliamo solo di rozzi macellai violenti, ci sono stati anche loro, ma a questa tragedia hanno partecipato anche ingegneri che hanno progetto i campi di concentramento e le camere a gas, medici che conducevano esperimenti su cavie umane, semplici impiegati e operai che pianificavano e conducevano i treni della morte. Insomma un vero e proprio apparato industriale di morte.
E’ questo l’aspetto più incredibile ed inspiegabile dell’olocausto, la sua normalità, questo è il nodo su cui riflettere, la sottile linea che divide una persona normale da un carnefice.
Il circolo di Aquino del Partito Democratico è molto sensibile su questo tema, infatti siamo stati i primi ad Aquino ad organizzare, lo scorso anno, un convegno sulla Shoha incentrato sul tema delle leggi razziali in Italia del 1938, perchè l’assassinio di milioni di persone è l’atto finale di una politica eliminazionista iniziata proprio con la discriminazione razziale.
Concludendo, e ribattendo a quelle scritte, la memoria no va persa perchè dopo la shoah genocidi e poitiche eliminazioniste sono continuati, ne sono un esempio i massacri in Ruanda, nell’ ex Jugoslavia e in Iraq a danno del popolo curdo, ma, cosa ancora più grave, sono ancora in atto come ad esempio in Sudan nella regione del Darfur. Ricordare, quindi è un dovere.