Si respira aria di regolamento dei conti all’interno della maggioranza che continua a sorreggere gli ultimi scempi che Grincia dispensa ai danni della comunità aquinate. La rabbia che da tempo trasudava dai pori di qualcuno è esplosa in tutta la sua dirompente forza nel corso dell’ultimo consiglio comunale.
Il conflitto si è verificato, come al solito, tutto interno alla Giunta.
Altro che “i toni si sono mantenuti abbastanza pacati”, come furbescamente ha dichiarato Grincia ai giornali. La sua affermazione risulta palesemente fuorviante e furbesca in quanto non veritiera e lontana dalla reale situazione alla quale noi consiglieri di opposizione abbiamo inaspettatamente assistito.
Non riusciamo, a dire il vero, a comprendere quale consiglio Grincia abbia presieduto e come potesse ritenere pacato il duro scontro avvenuto tra lui e l’assessore Di Gennaro che, in alcuni passaggi, oltre che politico è parso anche personale.
Sta di fatto che, soltanto due giorni dopo, il Sindaco ha revocato la delega assessorile alla dottoressa che da lungo tempo si batteva per riaffermare principi di legalità nell’affidamento dei servizi di raccolta rifiuti ed invocava, invano, l’attivazione della raccolta differenziata.
Non è nostra intenzione entrare nel merito del contrasto e delle ragioni che lo hanno innescato ed alimentato in quanto trattasi di materia e di problematiche su cui siamo intervenuti a lungo con suggerimenti e proposte operative e su cui torneremo dettagliatamente nel corso della prossima campagna elettorale che sembra già profilarsi.
Non ci coglie di sorpresa la presa di posizione della Di Gennaro e neppure la difesa ostinata ed oltranzista di Grincia che ormai pensa solo a terminare il suo mandato infischiandosene dei problemi della gente. Tuttavia una brevissima considerazione di ordine politico va assolutamente fatta in quanto non possiamo sottacere che da lungo tempo la Di Gennaro era diventata bersaglio e vittima delle battutine, del sarcasmo, dell’ironia e dell’indifferenza del Sindaco e del suo più stretto entourage. L’ex assessore, purtroppo per lei, aveva i giorni contati perché rea di aver “ficcato il naso” in questioni ritenute di esclusiva disponibilità amministrativa di chi identifica il suo ruolo con quello di comandante e di chi gli dice sempre fedelmente “signorsì”.
L’ordine di scuderia – sui motivi del contendere – era quello di stare con il fiato sul collo degli operai della raccolta e non di chiedere garanzie sul loro futuro occupazionale. Era, inoltre, assolutamente vietato parlare di raccolta differenziata perché il grande capo aveva affermato che non serve farla.
Chi dissente, chi vuole approfondire, è un inaccettabile oppositore. Queste – secondo Grincia – sono le regole della democrazia.
La Di Gennaro ha provato a capire, ha tentato di proporre, ma – purtroppo per lei – si è trovata di fronte un impenetrabile muro di gomma.
Il Sindaco, così, pur sapendo che nella sostanza la Di Gennaro aveva ed ha pienamente ragione, preferisce perdere (o meglio liberarsi) del terzo componente della maggioranza in tre anni senza neanche abbozzare un piccolo esame di coscienza, nella consueta presunzione di incarnare il verbo della verità.
Io, senza ombra di dubbio, posso affermare che egli ha avuto sempre torto, così come ha avuto torto nel passato in occasione della coraggiosa e responsabile decisione delle Spighe di Grano (Mazzaroppi- Di Mambro – Sabatini) di abbandonarlo e di tanti altri successivi abbandoni che non citiamo.
La politica seria, quella con la “P” maiuscola e che Grincia ignora, l’etica ed il rispetto per la Città e per i cittadini, suggerirebbero – almeno in circostanze come queste – un’assunzione di responsabilità da cui dovrebbe derivare la consapevolezza di aver fallito sia nei rapporti interni, con una maggioranza ridotta ai minimi termini, sia nelle relazioni con le forze di opposizione, sia nel rendere concreto un progetto serio e credibile di sviluppo di una Città che amministra dal 1980 e che, invece, ha fatto regredire a livelli degradanti.
Grincia, piuttosto, dovrebbe chiedersi perché ha perso la fiducia ed il sostegno di persone perbene, serie e stimate, come De Clemente, Tomassi e Di Gennaro che sono state fondamentali per la sua ultima affermazione.
Dovrebbe spiegare i motivi che lo inducono a non spendere una sola parola a favore del suo fedele vicesindaco che, da oltre un mese, ha proclamato di volersi candidare ad essere il futuro Sindaco di Aquino, non ricevendo alcun cenno di sostegno neppure da altri esponenti del gruppo di maggioranza che egli venera da un ventennio.
E’ significativo, peraltro, che lo stesso vicesindaco (cosciente di non godere della stima di Grincia) si appelli a tutte le forze civiche aquinati probabilmente perché ha toccato con mano, in linea con quanto abbiamo sempre asserito, che quel progetto si è ormai irrimediabilmente dissolto.
In realtà, è sotto gli occhi di tutti che ormai sta per concludersi la più disastrosa, ingloriosa e funesta stagione amministrativa che la nostra Città possa ricordare, grazie ad un Sindaco che ha brillato solo per incompetenza amministrativa, per inadeguatezza gestionale, per insensibilità verso i problemi e le necessità dei cittadini, che ha pensato solo a come rimanere a galla, negando costantemente l’evidenza come gli è accaduto per le tasse innalzate alle stelle, per il dilagare dell’immondizia, per l’incuria del territorio, per i cani randagi, per i disservizi e per le inefficienze che penalizzano la cittadinanza, limitandosi a ripetere il ridicolo ritornello che va tutto bene, come ha fatto anche recentemente, proprio mentre perdeva il terzo pezzo di una maggioranza che continua a resistere più per ostinazione che per convinzione.
Aquino, 26.agosto.2011
Il Capogruppo “Aquino nel cuore”
Cons. Com.le Libero Mazzaroppi