Al Coordinatore Cittadino del PD – Fabio Gervasio
e, p.c. Al  Coordinatore Provinciale – Lucio Migliorelli
Al consigliere Provinciale – Simone Costanzo
All’ Onorevole Francesco De Angelis
A tutti gli iscritti e simpatizzanti

Nella riunione di domenica 30 gennaio 2011,alla quale era presente  Simone Costanzo,  è nuovamente e per l’ennesima volta venuto fuori, nonostante la buona volontà dimostrata dal coordinatore Fabio Gervasio, il dilemma ,nato  dalle ultime amministrative comunali, quando sono stata eletta nelle file della maggioranza e, nel rispetto degli accordi preelettorali tra l’ allora nascente Partito Democratico ed il sindaco Antonino Grincia, sono stata poi  nominata Assessore, che divide e corrode l’anima del nostro partito, ovvero se continuare a stare in maggioranza oppure all’opposizione.

Non è una questione di lana caprina, ma una questione dirimente perché  paralizza l’azione politica del partito ed è una situazione che mi fa molto male anche sul piano personale essendo stata, io, tra i primi fondatori del PD.

La storia della mia candidatura è nota e, pertanto, tralascio di ricordarla.

Mi preme soltanto ricordare che quando si prendono degli accordi, degli impegni politici, questi vanno rispettati e la loro rottura va fatta dopo serie ed attente valutazioni, soprattutto ascoltando i cittadini, ponendo loro la domanda se dobbiamo continuare a stare o lasciare l’amministrazione, con tutte le conseguenze che ne possono derivare; perché tutto ciò che facciamo è solo e soltanto nel loro interesse.

Con l’entrare nel terzo anno di questa amministrazione, è venuta a verificarsi una situazione politica e amministrativa nuova, perché se, da un canto c’è la massima coesione politica e amministrativa, dimostrata ogni qual volta si è votato in consiglio comunale e con l’approvazione di tutte le delibere di giunta, e che non è un appiattimento ed asservimento alle volontà del sindaco; dall’altro canto, conviviamo con una maggioranza numerica esigua ,che pone in capo non solo a me, ma a qualsiasi altro consigliere di maggioranza un vero e proprio diritto di veto, cosa non molto positiva e bella in democrazia.

Perciò ogni decisione di voto contraria va valutata e ponderata molto bene.

Con l’avvento del nuovo coordinamento e del nuovo coordinatore, nato dall’ultimo congresso cittadino, in cui ho assunto una posizione defilata e non ho cercato di ottenere incarichi di partito per non voler mettere in imbarazzo e a disagio gli iscritti e i simpatizzanti, avendo alcuni nostri esponenti  ,sempre gli stessi che al momento delle amministrative avevano fatte altre scelte diverse ,addirittura candidandosi in altre coalizioni,dove,peraltro non sono stati nemmeno eletti,hanno preso  le distanze dalla maggioranza amministrativa e con questo mettendomi in una posizione di oggettiva difficoltà, per cui mi sono posta il dilemma, dopo feroci attacchi personali riportati  da organi di stampa, se restare o meno nel partito.

Per amore del partito sono invece rimasta.

Nonostante tutto questo, ho sempre continuato e continuo a dare tutta la mia disponibilità e tutta la mia collaborazione alle iniziative politiche che potessero dare la necessaria visibilità al nostro partito.

La mia disponibilità e la mia collaborazione l’ho dimostrata  accettando la discussione su questioni prettamente amministrative, pur sapendo da quale parte alcuni stavano e continuano a stare, ascoltando critiche, quasi sempre ingenerose e poche volte giuste e condivisibili sul mio operato amministrativo e di tutta la maggioranza.

Ho visto, negli ultimi tempi, e salutato positivamente il cambio di atteggiamento del coordinatore Fabio Gervasio e di alcuni esponenti di primo piano, come, soprattutto, Paolo Scappaticci, nei miei confronti e della mia azione amministrativa, accettando con ciò, per il bene e il rilancio del partito, la proposta di stilare un programma racchiuso in cinque punti, nella citata assemblea del 30 gennaio, da attuare nella seconda parte di questo quinquennio amministrativo,punti tra l‘altro molto qualificanti.

Solo in difetto di accettazione di alcuni punti o in mancanza di accettazione completa di questo programma si sarebbero potuti valutare atteggiamenti diversi da tenere rispetto all’amministrazione.

Ma, per tutto questo, ritorna prepotentemente la questione dirimente con la quale ho cominciato questa mia lettera e alla quale è subordinata l’altra questione che è:  il partito appoggia e si riconosce ancora nel proprio assessore o no.

Come si può ben vedere non è quest’ultima proprio una questione secondaria, e nemmeno una trasposizione diversa di quella all’incipit, ma sono direttamente collegate ed ambivalenti perché riguardano il mio ruolo nel partito.

Nell’attesa di un sollecito riscontro, e non è una formula qualsiasi per chiudere questa lettera, ma è di notevole importanza per prendere le mie decisioni future, porgo a tutti quelli che mi leggono cordialissimi e sinceri saluti.

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