Dichiarazioni del Dott. Libero Mazzaroppi capogruppo del gruppo consilare “Aquino nel Cuore”:

La situazione politico-amministrativa che oggi si sta consumando, che tinge di vergogna un’intera comunità cittadina, Aquino la nostra Città, a mio avviso non può, non deve, assolutamente, essere archiviata in fretta, né rimanere senza risposte.

Da sempre, avremmo voluto che l’amministrazione comunale di Aquino si fosse ispirata a modelli di gestione lungimiranti ed efficaci, invece all’alba del 3° anno della “nuova amministrazione” targata Grincia, della “giunta rinnovata e libera di decidere” (quella coesa, serena, affidabile, competente, nonostante tutto, come disse Grincia stesso!!!), ci ritroviamo con una Città che, entrata in ospedale per fare degli accertamenti, per curarsi (a seguito di una piccola crisi economica-finanziaria), ne esce morta, tra l’altro dopo essere stata pestata a sangue da quegli stessi medici che avrebbero dovuto curarla ed accudirla.

Da qui la prima domanda: a cosa è servito, quindi, accanirsi e ridurla in brandelli?

Ne consegue, ovviamente, la seconda: a chi è servito?

Aquino è morta. Vedete, non sto parlando di una fatalità, di un incidente amministrativo o di una disavvertenza burocratica.

La morte di Aquino e le circostanze da cui emerge questo decesso è un fatto che sporca, in maniera indelebile, l’immagine di una intera comunità.

Per noi è chiaro, ma sia ben chiaro per tutti, che questa morte non nasce per caso, ma è il seguito di una serie di casi, su cui (noi che da sempre ci siamo opposti ai metodi gestionali proposti, noi che mai, dico mai, condiviso i trucchi ed i rimedi prospettati per tentare di mettere pezze laddove la maggioranza aveva lacerato), dicevo è il seguito di una serie di casi su cui vogliamo che sia fatta luce al più presto con provvedimenti, questi si, esemplari che possano restituire ai cittadini (oggi sconfortati, ignari e soprattutto incolpevoli) fiducia nell’istituzione che ha l’onere ed il dovere di guidarli.

Tra vergogna ed ipocrisia, il possibile dissesto finanziario, il fallimento totale di una comunità, ecco cosa ci propone la maggioranza grinciana, oggi 20 ottobre 2010, ultimo giorno utile per approvare il riequilibrio del bilancio 2010 (altrimenti come ci ha già avvertito il Prefetto torniamo tutti ad occuparci delle cose di casa nostra).

Anche questo è un fatto: vedete ogni anno voi correte il rischio di non essere più Consiglieri Comunali, causa il vostro lassismo, la vostra inefficienza, la vostra incompetenza, la vostra inadeguatezza. Le amministrazioni che approvano oggi (ultimo giorno utile), in gravissimo ed ingiustificato ritardo, uno strumento finanziario che impone di essere licenziato entro termini perentori, in tutta l’Italia, si contano sul palmo di una mano. Invece, qui da noi, ad Aquino è una costante.

Anzi, un po’ di anni orsono, quando, purtroppo, mio malgrado, facevo ancora parte di quella maggioranza, fu approvato il riequilibrio alcuni giorni dopo la scadenza e rimanemmo in carica solo grazie alla disattenzione di chi si opponeva. Posso certificare, in quanto vissuta in prima persona che la responsabilità era esclusivamente del Sindaco grincia e del malvezzo che lo spingeva a dilettarsi (lo faceva allora e penso che lo faccia tutt’oggi) ad aprire la posta senza, tuttavia, leggerne o comprenderne il contenuto. Ma questa è storia di altri tempi.

Ricatapultiamoci, quindi, nella realtà e vediamo cosa accade.

Come un gioco di prestigio, l’idea di dissestare il comune s’impone d’improvviso nel dibattito politico-amministrativo nostrano.

E’ chiaro, è evidente, che emerge esclusivamente dalla urgente necessità, (quanto sincera è impossibile dirlo), non di offrire una soluzione alla crisi di bilancio che attanaglia Aquino, ma solo ed esclusivamente, per consentire al sindaco, alla sua amministrazione, di continuare a governare contro la Città, di continuare a gestire il potere a piacimento, nonostante le evidenze contrarie.

Vedete, c’era un tempo in cui il pudore faceva arrossire ed alcune azioni erano considerate riprovevoli. Questa maggioranza, invece, dimostra giorno dopo giorno, disvela ogni giorno di più la propria inclinazione istintiva a produrre disastri ed a non provare vergogna alcuna.

Il dissesto che oggi approvate io lo considero un inganno, un frutto avvelenato di una recente storia fatta di cattive pratiche amministrative e contabili. Questo frutto velenoso lo servite, in maniera indecente e vergognosa, alla Città di Aquino ed agli aquinati che, a loro insaputa, ne subiscono gli effetti negativi e deleteri.

Inutile dire che la nostra contrarietà, così come è sempre stata nel recente passato, è netta, ferma e decisa. E’ chiaro, al contempo, che ci correva l’obbligo di tracciare dei percorsi per dare l’opportunità di costruire una nuova politica contabile fatta di trasparenza, di coinvolgimento e di sviluppo. Questo è quello che è mancato agli strumenti contabili targati Grincia e La Starza. E’ mancata la competenza, la correttezza e l’affidabilità. Solo fantasie, raggiri, trucchetti, idiozie per tirare a campare.

Facile ricordare l’addizionale Irpef, la vendita della Scuola delle Filetti, le spese ballerine, l’Unione Cinquecittà, il mercato, il Piano antenne e così via. Non siamo stati mai interpellati, ma comunque abbiamo offerto contributi, elaborato proposte e risposte alle legittime richieste ed alle aspettative dei nostri concittadini. Abbiamo pungolato e sollecitato gli amministratori a volte anche con estrema durezza ma siamo stati sempre leali e seri anche quando siamo stati costretti a rivolgerci alle autorità adite perché inascoltati da chi esercitava il governo.

CONTINUA…

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