CASSINO – “ Cassino merita politici con Dio nel cuore”. Così S. Ecc.za l’abate ordinario di Montecassino, don Pietro Vittorelli, ha esordito nella sua Omelia in occasione della solennità di Maria SS. ma Assunta, patrona della Città martire. L’alto prelato ha rivolto un duro monito alla classe politica cassinate, parlando di bene comune “che è e deve rimanere sempre prioritario rispetto al bene personale”. “Tutti, tutti noi, nessuno escluso – ha chiosato don Vittorelli – abbiamo un dovere civico e cristiano nei confronti della città: il potere politico non è tanto la gestione dispotica di una autoritarismo ma, come ci ricorda l’etimologia latina, potere significa ‘capace di’, ecco allora che una democrazia compiuta mette alcuni uomini e donne nelle condizioni di essere “capaci di”.
Silverio A – [ultimissime.net]

Risposta all’omelia dell’ Abate di Cassino del 15 agosto 2010:

Reverendo Padre,
ho letto con interesse le sue riflessioni sulla classe politica del territorio e ne condivido in pieno lo spirito ma solo in parte la sostanza.
Se, da un lato, concordo con la critica severa che Ella muove, dall’altro lato non posso accettarla integralmente nel momento in cui essa rinuncia ad individuare responsabilità precise e ben identificabili: sarebbe come acconsentire che si sparasse nel mucchio, accettare la teoria qualunquista che tutti sono uguali; invece, così come non tutti gli uomini di Chiesa sono stati uguali di fronte al peccato, non tutti i politici sono stati inetti e corrotti di fronte al dovere della corretta gestione della cosa pubblica.
Proprio per questo, Reverendo Padre, la sollecito ad esplicitare meglio il suo ben condivisibile pensiero, affinché tutti abbiano più chiara la direzione nella quale concentrare l’attenzione. Perché, se la vita è una scelta, così come fare o non fare il ponte sullo Stretto di Messina o la cabinovia per Montecassino sono scelte, Ella con la sua omelia pronunciata nel recente Pontificale, non fa una scelta.

Infatti, è innegabile che sotto i suoi occhi, dall’alto del Sacro Colle, abbia avuto modo di rilevare esempi di pessima gestione del nostro territorio. Ma è altrettanto innegabile che la gestione della res publica, dal dopoguerra, sia stata nelle mani di una sola parte politica. Alla quale c’è stata una ferma e dignitosa opposizione fatta da uomini che hanno altrettanta dignità d’essere inseriti nel novero dei politici.
Anche oggi, la città che si estende sotto il Sacro Colle è in mano ad una sola parte politica che ha responsabilità ben precise ed identificabili; per questo ci sono ampi movimenti, politici e di opinione, che vi si oppongono. E – ritengo – non vanno confusi nel mucchio contro il quale Ella ha avuto modo di rivolgersi. Non tutti, dimostrano i fatti, durante le elezioni che si susseguono a Cassino, ricoprono la città con una quantità di manifesti elettorali tale da suscitare indignazione; non tutti spendono somme tanto sfacciate da risultare un insulto alla povertà; non tutti, insomma, sono responsabili allo stesso modo e qualcuno non lo è per nulla. E’ nostra convinzione che l’emergenza povertà, che solo chi non vuole non vede, vada affrontata in senso contrario a quello propugnato dai sanfedisti, secondo i quali “I poveri devono restare tali per sempre”.
Ma riteniamo che per sconfiggere la povertà sia necessario anche organizzare le masse dei poveri affinché reclamino il loro sacrosanti diritto alla giustizia sociale e ad una vita dignitosa.
E’ ciò che vorremmo fare, insieme al suo autorevole conforto spirituale e morale.
Oreste Della Posta

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