Espirmo tutto il mio disappunto su una polemica politica che sta uscendo fuori dai canoni del rispetto, per rientrare nelle denigrazione personale e nel discredito del nostro paese. Che cosa devono pensare, infatti, di Aquino i cittadini dei paesi vicini di tutto la provincia nel leggere ciò che scrivono alcuni esponenti politici circa la situazione della nostra città? Per riscattare l’immagine di Aquino, permettetemi di raccontare quanto mi è capitato di vivere alcuni giorni fa mentre ero seduto su una panchina a leggre il giornale. Si è avvicinato un distinto signore che si è rivolto a me per avere notizie su San Tommaso e sui luoghi che lo videro bambino. Ben volentieri ho salutato gli amici che condividevano con me il piacere della panchinae mi sono avvicinato a quel signore, il qule nel frattempo di ma presentato un giovane che era un prete del Costarica, che studiava teologia a Salamanca, in Spagna, mentre lui era un ingegnere napoletano che viveva a Roma. Con Piacere li ho accompagnati nel quartiere medioevale, dove ho raccontato loro la vita di San Tommaso, mentre illustravo i monumenti legati alla sua nascita. Poi li ho condotti alla piazzetta che si affaccia sul Vallone, che loro hanno apprezzato per l’eleganza del luogo. Mentre mi si complimentavano per l’ordine del quartiere medioevale, mi hanno detto che erano reduci dalla visita alla chiesa della Madonna della Libera, decantandone lo stile e l’ambiente che la circonda.
Mi sono sentito in quel momento orgolioso di essere aquinate, consapevole in cuor mio di un patrimonio storico che pochi comuni possono vantare. Ma nello stesso tempi mi sono rattristato per le feroci polemiche che da alcuni mesi, solo per colpire gli avversari, descrivono la notra città alla rovina. Chi scrive è stato assesore e consigliere per oltre venti anni e ha contribuito alla realizzazione, anche dall’opposizione, delle opere che abbeliscono la nostra cittadina. Egli ha anche riconosciuto agli vversari politci il merito di avere ben operato per il bene di Aquino, come attesta il suo libro, Aquino 1919-1980, quando ha parlato dell’opera meritoria del Sindaco Nicola Mazzaroppi e di Americo Perna, che se pure appartenessere a partiti avversari, meritano gratitudine per la loro azione amministrativa anche da parte di chi militava nella Democrazia Cristiana.
Il sottoscritto ha anche partecipato alle elezioni amministrative in contrapposizione all’attuale sindaco, ma che era auspicato vincitore, nel caso di insuccesso della propria lista di appartenenza. Nello stesso tempo precisa che il suo impegno è stato leale e coerente con la lista e il suo capolista, pur conservando una sotica amicizia con l’attuale sindaco e con alcuni suoi collaboratori, distinguendo al proposito amicizia e politica, quando tuttavia quest’ultima non travalica i limiti della buona educazione e non sfocia nella denigrazione e nella falsità. Forse il sottoscritto avrebbe potuto disinteressarsi della politica amminitrativa, anche in condizione del precario stato di salute, ma la parola data va rispettata, specialmente se si da ad una persona cui ti legano vincoli di parentela spirituale e grande affetto. Sarebbe tuttavia oggi dispiaciuto, se qualche persona, che non lo voleva più capolista, insinuasse sopsetti di tradimento da parte di chi questa parola aborrisce.
Detto tutto quanto sopra, mi permetto di fare un appello a tutti i contendenti della politica aquinate affinchè si rientri nei canoni del rispetto chi ci si deve al di là di ogni contrapposizione. Il popolo di Aquino è intelligente e sicuramente saprà premiare le forze politiche che marriormente avranno dimostrato di lavorare per il bened della Città, evitando contrapposzioni che non di addicono a persone civili. Come conoscitore delle storia aquinate, posso affermare che mai nel passato si è scaduti nella polemica personale così violenta, nemmento tra personaggi che non usavano modi certamenti cortesi nella loro contrapposzione dialettica.
Vincenzo Mattia