E’ ormai da anni uno dei volti femminili della storica emittente Teleuniverso, di cui ha guadagnato anche il ruolo di vicedirettore del Tg. Con la sua inconfondibile voce e il suo bel sorriso entra nelle case di tanti affezionati telespettatori per raccontare le notizie del giorno. Una carriera in crescendo, costellata di tanti bei momenti e prestigiosi riconoscimenti. L’ultimo, Lorenza Di Brango, aquinate, classe ’81, lo ha ottenuto qualche giorno fa a testimonianza della bontà di un percorso intrapreso 18 anni fa.
Da allora, passando per le “forche caudine” dell’inevitabile gavetta, la Di Brango ne ha fatta di strada. Fino a diventare una brillante giornalista (e ottima presentatrice) che ama alla follia il suo “lavoro”. Le virgolette sono d’obbligo perchè, più che una professione, il giornalismo è una missione. E’ mettersi al servizio della gente, di quel pubblico che – sempre più ricambiata – ama, raccontando con obiettività i fatti, senza mai inforcare le lenti distorte del pregiudizio.
Lorenza si concede volentieri alla nostra chiacchierata. I numerosi impegni la costringono a una intervista telefonica mentre fuori un cielo capriccioso sembra foriero dell’ennesima pioggia pomeridiana. Una mezz’ora interessante in cui parliamo di tante cose. Dagli studi universitari, importante prologo del suo rispettabilissimo curriculum, fino ai giorni nostri, in cui è riuscita a meritarsi un posto di rilievo nel novero dei giornalisti del Lazio. Al giornalismo ha anteposto tutto, a eccezione degli affetti più cari, come il marito Vittorio e i suoi due splendidi figli, Cristiano e Ilenia.
Ancora un riconoscimento da parte della Regione Lazio: che sensazioni hai provato dopo il premio “InclusivamenteInsieme”?
“Contentissima e orgogliosa. Hanno apprezzato il lavoro che ho svolto insieme a Rocco Magnapera. Agli inizi della mia carriera mi sono occupata spesso del terzo settore raccontando tante storie che poi mi sono rimaste dentro. Quello del sociale è un tema che mi è molto caro, sono davvero lusingata per l’ennesimo attestato di stima per il quale ringrazio, ancora una volta, la grande famiglia di Teleuniverso”.
Come nasce la tua passione per il giornalismo?
“Quasi per caso. Al termine dei miei studi universitari in lingue mi iscrissi a un corso di formazione finanziato dalla Regione Lazio che, oltre a giornalismo e siti web, prevedeva un mese di esperienza a Malta per un corso di inglese. Lì conobbi il direttore Porcu che rimase colpito da un mio titolo, e lui mi propose un tirocinio a Teleuniverso”.
E da lì è iniziato tutto…
“Sì, ho cominciato la mia avventura nel 2005. Ho fatto tanta gavetta col tirocinio, all’inizio ero comprensibilmente un po’ contratta e timida, ma grazie al direttore e alle mie straordinarie compagne di viaggio dell’epoca, Barbara Mollicone e Stefania Gigante, tutto è diventato più semplice. Da loro ho imparato tanto. Poi è seguita l’esperienza a “Il Tempo”, facevo la corrispondente della provincia di Frosinone e mi occupavo di cronaca. Una parentesi tanto interessante quanto sfortunata, la redazione chiuse e finì lì la mia avventura con la carta stampata, che mi ha sempre affascinato”.
Una tua istantanea sul giornalismo attuale?
“Credo che in questo momento il nostro mondo sia tanto odiato, forse, purtroppo, anche a ragione. Ci sono, a mio avviso, delle esagerazioni, sarà che io ho una concezione diversa del giornalismo. Bisogna raccontare i fatti, è vero, tutto quello che riguarda l’opinione pubblica, ma allo stesso tempo credo che si debbano rispettare pedissequamente i principi della deontologia, troppo spesso, a mio giudizio, calpestati nel mondo di oggi”.
Il tuo giornalista preferito?
“Adoro Grazia Graziadei. La giornalista della Rai è stata sempre in trincea quando si trattava di fare cronaca, cosa che le riusciva egregiamente, ora si occupa di altro. Una donna vera che ha sempre badato più alla sostanza che alla forma”.
Il tuo momento più esaltante?
“Ce ne sono due. Il primo è relativo alla visita che l’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fece a Cassino. In quella importante occasione riuscii, grazie anche all’intuito di Franz Petrò Falese, a strappare una battuta al Capo dello Stato mentre si avvicinava ad alcuni ragazzini. Noi fummo l’unica televisione, quel giorno, ad averlo, anche se per pochissimi secondi, ai nostri microfoni. Poi la nomina a vicedirettore di Teleuniverso dopo il congedo di Stefania Gigante. Bellissimi ricordi”.
Il momento più buio, invece?
“Faccio questo lavoro da ormai 18 anni, è normale che durante tutto questo tempo ci siano stati anche dei momenti no. Penso alla già citata esperienza a “Il Tempo”, poi il lavoro in televisione passa fatalmente attraverso i classici alti e bassi, gli stimoli talvolta vengono meno, però non mi lamento, sono tanto fortunata perchè nel mondo del giornalismo attuale, molto incerto e precario, avere un contratto di categoria, retribuito regolarmente, è davvero una grande conquista”.
Le tue letture preferite?
“Amo leggere da sempre. La lettura per me rappresenta un bellissimo momento di evasione. Detto questo, le letture impegnate non mi piacciono molto, meglio i romanzi. La mia autrice preferita in assoluto è Isabel Allende, mentre il libro in cima alla mia personale classifica è “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez”.
Cinque anni fa, nella tua città, ti sei cimentata anche in politica: che cosa ti è rimasto di quella esperienza?
“L’avventura era partita con le migliori intenzioni, ma iniziare dai banchi dell’opposizione non è stato facile. Diverso è invece quando hai una guida che ti indica la strada da percorrere insieme per il bene comune. Io sono molto pragmatica, quando c’è da lavorare mi rimbocco le maniche, creo e organizzo, nulla mi spaventa. Non sono capace di criticare l’operato altrui, essere stata eletta tra le fila dell’opposizione mi ha un po’ tarpato le ali, in futuro chissà…”
Se non avessi scoperto il mondo del giornalismo che cosa ti sarebbe piaciuto fare?
“La ricercatrice di filologia romanza. Avevo vinto l’Erasmus a Siviglia, e dopo la laurea magistrale sognavo di fare il dottorato a Padova, ma la prospettiva del tirocinio a Teleuniverso mi mise davanti al classico bivio. Alla fine ho scelto casa e, per fortuna, è andata bene”.
Progetti futuri?
“Nel cassetto ho sempre un sogno: fare la corrispondente in Rai. Ho già fatto due concorsi, non è andata bene, ma non c’è due senza tre, come si dice. Vediamo, sarebbe la ciliegina sulla torta, per ora rimane una forte suggestione ma non mollo. Sono pronta ad affrontare sempre a testa alta le sfide che la vita mi mette di fronte. Intanto sto bene così”.
Libero Marino