Calato il sipario sulla sesta edizione è tempo di bilanci e riflessioni. Una macchina organizzativa perfetta, guidata autorevolmente da Pierluigi Vellone, ha confezionato l’ennesimo evento da urlo, che ha ormai varcato i confini aquinati appassionando e intrigando anche i centri vicini.  A poche ore dall’epilogo l’eco dell’evento non si è ancora spenta, il Palio continua a tenere banco con commenti e analisi. A trionfare è stata la contrada Crucela, una delle squadre maggiormente accreditate per la vittoria finale.

Sono state premiate la costanza e la caparbietà dei ragazzi di Claudio Iadecola, protagonisti, ancora una volta, di un Palio sontuoso. Troppe volte l’urlo di gioia dei biancorossi era rimasto strozzato in gola, cocenti le beffe subite dal 2015 in poi, anno dell’ultima affermazione del rione più popoloso (insieme alla centralissima Piazza) della Città di San Tommaso. 67 a 66, così recita il verdetto finale a spese delle Valli, che hanno creduto fino alla fine nella possibilità di bissare il successo della terza edizione.

La copertina è per Crucela e Valli (straordinaria alla “carriola”, tiro alla fune e “stroncone”) ma la sesta edizione certifica la crescita esponenziale della Piazza (campione per la sesta volta del mini – Palio), capace di riscattare con un lusinghiero terzo posto (a braccetto con San Marco) le stagioni precedenti. Una contrada in crescendo, partita subito forte e fatalmente tradita dalla sua specialità, il salto con la fune, che ha costretto i ragazzi di Venusia Spada a salutare anzitempo le velleità di vittoria. La Piazza (super nei giochi di apertura, la corsa con la cannata e i sacchi) si è persa sul più bello così come San Marco – protagonista nel salto con la fune -, tradito da alcuni infortuni che di fatto ne hanno inficiato il cammino.

La squadra della neo capo-contrada Maria Antonietta Di Brango inseguiva il tris dopo i clamorosi successi del biennio 2017/2018, ma i sogni di gloria sono svaniti proprio al tiro alla fune (specialità di casa San Marco) dove stavolta Gerardi e soci non sono riusciti a fare bottino pieno. Palio da ricordare anche per i ragazzi di San Pietro Vetere che portano a casa un apprezzabile quinto posto (punti 47). Gli uomini di Tonino Lattavo hanno aperto e chiuso i giochi in maniera egregia collezionando 7 punti nella corsa con la cannata: chiosa finale affidata allo stroncone dove, in virtù del jolly, hanno messo in cascina altri 14 punti. Non male per il rione aquinate più ricco di suggestione, che non può far leva su un consistente numero di partecipanti. Fanalini di coda Filetti (28) e Chiusagrande (23).

La classifica li condanna, è vero, ma le due squadre hanno dovuto fare i conti con diversi problemi che ne hanno messo in dubbio perfino la partecipazione alla sesta edizione. Degno di elogio il lavoro svolto da Francesco Caporicci e Verusca Quagliozzi, bravi a ricomporre in brevissimo tempo i cocci e a consentire alle rispettive formazioni di presentarsi regolarmente in campo. “Il Palio finisce, l’amicizia resta”, lo slogan coniato nella prima edizione da Chiusagrande e riproposto venerdì sera nel corso della loro coreografia. Un Palio bellissimo con la consueta cornice di pubblico sontuosa a impreziosire un’edizione già consegnata agli archivi.

Ha vinto con merito Crucela, ma il proscenio l’hanno guadagnato anche le altre contrade con una condotta di gara esemplare e leale, sempre rispettosa dell’avversario. Non sono mancati momenti di tensione, è vero, ma l’amicizia alla fine ha prevalso sulla rivalità. Strette di mano, applausi e abbracci hanno scandito la fine dei nove giochi disputatisi in un trittico di serate che i tantissimi spettatori difficilmente dimenticheranno. Il tutto condito dal mini – Palio, quello dei bimbi, che ci hanno saputo emozionare come raramente si vede. Così quando ci siamo emozionati tutti, fino alle lacrime, quando abbiamo rivolto uno sguardo al cielo pensando a lui, Francesco Di Santo, che da lassù ci avrà ringraziato e sorriso… Arrivederci alla prossima edizione.

Libero Marino