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Nel Consiglio comunale di lunedì 28, sono state approvate le convalide delle deliberazioni adottate il 19 ottobre scorso di approvazione del conto consuntivo 2008 e degli equilibri di bilancio 2009.

         Come molti ricorderanno, le deliberazioni dei due strumenti finanziari avevano suscitato un mare di polemiche da parte dell’opposizione consiliare, per una serie di motivi, tanto che la stessa opposizione aveva presentato ricorso al TAR di Latina per l’annullamento delle stesse delibere.

         Il TAR ha respinto nelle scorse settimane il ricorso dando ragione al Comune che naturalmente ha presentato la propria difesa, che è stata patrocinata  dall’avv. Carlo Turchetta di Pontecorvo.

         In effetti il Sindaco Grincia, sia nel Consiglio del 19 ottobre, sia in quello di lunedì scorso, ha ammesso che per una serie di motivi dovuti tutti ai responsabili burocratici comunali, c’erano dei vizi di forma nelle due delibere, ma ciò non poteva impedire che gli atti si approvassero entro la data ultima stabilita (il 20 ottobre) pena l’attivazione della procedura dello scioglimento del Consiglio Comunale.

         L’Amministrazione però, successivamente a quella data, ha provveduto a sanare le mancanze lamentate (mancato avviso ai consiglieri nei tempi stabiliti, mancata messa a disposizione degli atti nei tempi previsti, assenza del parere del revisore dei conti) e a procedere ad una convalida delle stesse due delibere contestate, come prevede l’art. 21 della legge 241 del 1990.

         Come si è detto le due delibere di convalida sono state approvate con gli undici voti della maggioranza, anche se è facile immaginare che l’opposizione presenterà un nuovo ricorso al TAR anche per queste delibere.

         Nel corso della seduta, il sindaco Grincia ha ribadito il concetto che le Amministrazioni devono cadere e sciogliersi per il venir meno delle maggioranze politiche, e non per vizi di forma. E’ “immorale” ha ripetuto “voler per forza far cadere l’Amministrazione in quel modo, queste servono solo a caricare il Comune di maggiori spese”.

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