Era il 2017 quando diventò presidente del Comitato del Palio succedendo ad Antonio Di Sotto. Tre edizioni in crescendo, prima del fatale stop imposto dalla pandemia. Pierluigi Vellone e la sua squadra di lavoro sono pronti ripartire e a stupire ancora. Finito l’incubo, sta finalmente per alzarsi il sipario su una settima edizione ricca di novità. La città è pronta nuovamente a calarsi nell’atmosfera affascinante del Palio. Aquino, cinque anni dopo, torna così a tingersi dei colori delle otto contrade cittadine che si misureranno in tre serate intense ed emozionanti. Il Palio riparte dai bimbi (sabato 31 agosto), prima del gran finale riservato ai più grandi (7 e 8 settembre). Ancora pochi giorni e tornerà, dunque, un evento straordinario capace rapidamente di varcare i confini cittadini e di entrare di diritto nel novero delle manifestazioni clou del Basso Lazio.

La festa riprende dieci anni dopo la sua prima edizione. Era il 2014 quando Canapine sovvertì tutti i pronostici aggiudicandosi l’ambito drappo del Palio. Dietro la ripartenza c’è il lavoro incessante dell’Associazione Palio della Contea di Aquino che, di concerto con l’Amministrazione Comunale, la Regione Lazio e la Provincia di Frosinone, vuole scrivere una nuova pagina significativa di storia aquinate. Alla vigilia dell’evento, abbiamo raccolto le impressioni del presidente Vellone. Classe 1975, nonostante i molteplici impegni di lavoro è rimasto al timone del suo comitato. In questa chiacchierata ci illustra tutte le novità della festa targata 2024.

Il Palio, finalmente, rivede la luce: dove eravamo rimasti?

“Dopo il periodo buio siamo pronti a riconsegnare al popolo aquinate la nostra grande festa. Ripartire non era facile, sono stati indubbiamente anni difficili, duro retaggio di una pandemia che non ha risparmiato nemmeno il Palio. Alcune persone, purtroppo, non ci sono più, il Covid ha lasciato il segno, era giusto  e doveroso ricominciare soprattutto per loro. Il Palio riparte dalle belle immagini della festa di Crucela sulla scalinata della Madonna della Libera, l’ultima istantanea ufficiale del 2019, prima del lungo stop. Ma negli occhi ho anche la piazza gremita di Filetti, protagonista, domenica scorsa, dell’ultima festa di contrada: una serata straordinaria, bellissimo prologo della tre giorni di festa”…

Alla luce di tutto ciò, la ripartenza non è stata facile…

“Sicuramente. Ridestare interesse attorno al Palio non era semplice. Rimettere in moto la macchina organizzativa somigliava quasi a un’impresa. Nonostante le tante difficoltà, alla fine ci siamo riusciti, mostrando una grande apertura nei confronti di tutte le otto contrade, chiamate, quest’anno, a un lavoro più faticoso rispetto alle passate edizioni. Abbiamo regalato loro cinquanta bandiere per abbellire e colorare la città, si è rinsaldata quella sinergia tra comitato e  capi-contrada, tre dei quali, nel frattempo, sono anche cambiati. Bandiere che, come tradizione vuole, abbiamo sistemato anche sulla nostra storica torre. L’edizione 2024, senza dubbio, segna una sorta di anno zero per tutti, per cui abbiamo studiato una formula più agile portando i giochi da nove a sette”.

Cioè?

“Discipline impegnative come il “palo”, “la carriola umana” e i “panni alla forma” non fanno più parte del nostro programma. La novità più curiosa riguarda la corsa dei DOP, una disciplina intrigante tesa anche a valorizzare le eccellenze enogastronomiche del nostro territorio. Sono sicuro che il nuovo gioco divertirà molto. Per quanto riguarda il Palio dei bimbi, il tiro alla fune sarà sostituito dallo “scocciapignata”, disciplina molto in voga nei giochi di quartiere di tanti anni fa. Un modo per rimanere ancora più saldamente ancorati alle nostre belle e antiche tradizioni”.

Hai citato i bimbi: il Palio, ancora una volta, ripartirà da loro…

“Sì, e non potrebbe essere diversamente. Anche quest’anno abbiamo dedicato loro un’intera giornata. Sabato 31 agosto il proscenio sarà tutto dei nostri ragazzi, serbatoio imprescindibile e patrimonio prezioso. Vederli divertirsi e sorridere in piazza sarà, come sempre, impagabile. A ognuno di loro, prima dell’inizio dei giochi, sarà anche consegnata una pergamena ricordo con le firme del sottoscritto e del sindaco Tomassi. Nel 2020, proprio durante la pandemia, sono diventato padre di due gemelle, Miriam e Grazia, quindi so che cosa significa… A loro e mia moglie Chiara dedico questa edizione del Palio, oltre a tutte le vittime del Covid”.

Altre novità?

“Il Palio quest’anno partirà molto presto. Per la mattina di sabato 7 settembre, nell’ambito della giornata di rievocazione medievale, sono previsti incontri presso la nostra biblioteca comunale seguiti da visite guidate presso il Museo della città (con partenza dalla piazzetta dei Conti di Aquino) e il sito archeologico di Aquinum: iniziative volte a promuovere e valorizzare il nostro grande patrimonio storico-culturale. Per la prima volta, inoltre, presenzieranno al Palio i comuni limitrofi con i rispettivi gonfaloni. Durante le tre giornate di festa stazioneranno in piazza San Tommaso diverse postazioni gastronomiche con piatti tipici, prodotti locali a filiera corta, birra artigianale e stand illustrativi per i DOP/PAT della Bassa Ciociaria. Abbiamo studiato, inoltre, un’area riservata ai diversamente abili, destinatari di attività organizzate dall’associazione Abilità APS, coadiuvata dall’associazione Multiverso APS. Novità anche in coda all’evento: a chiudere il Palio, infatti, dopo la proclamazione della contrada vincitrice, sarà lo spettacolo folcroristico del gruppo dei “Dissonanti”.

Il Palio finalmente ritorna: chi vuoi ringraziare?

“In primo luogo i miei più stretti collaboratori, più forti delle mille difficoltà: la vice presidente Federica Lattavo, i fratelli Fabio e Daniele Gervasio, Giovanni Esposito, Fabio Vellone, Stefano Recchia, Dino Fusco, Claudio D’Amata, Pierluigi Di Nallo, Alessia Trezza, Walter Sarienti e Mario Cataldi. Poi il sindaco Fausto Tomassi e tutta l’Amministrazione Comunale, la Regione Lazio, la Provincia di Frosinone e la Banca Popolare del Cassinate: senza il loro prezioso contributo il Palio non sarebbe mai ripartito. Un grosso grazie a tutte le altre associazioni che hanno sposato la nostra iniziativa: Chiss d’Aquin, Effatà Effatà, Officina Creativa Aquinate, Mens Sana, Anziani città di Aquino, Terra dei Cammini e le Ravicelle. Un plauso grande anche agli otto capi-contrada e a tutti i contradaioli, animati dallo spirito giusto. Voglio infine ringraziare anticipatamente chi si adopererà, come sempre, per garantire l’ordine pubblico: il maresciallo Sergio Parrillo, i volontari della Protezione Civile, i vigili urbani diretti dal comandante Nello Fusco e gli uomini del 118, oltre a tutti i giudici di gara”.

In passato anche tu sei stato un contradaiolo: per chi tifa Pierluigi Vellone?

Sì, ho partecipato nella prima edizione del 2014 al gioco dell’uva con la maglia delle Crucela, contrada in cui sono tuttora residente. Sono però cresciuto in zona Canapine. Il mio cuore è diviso a metà, non lo nascondo, ma il ruolo mi impone l’imparzialità. Sono sicuro che sarà un Palio avvincente, il cui esito si deciderà nei minuti finali di domenica 8 settembre. L’importante è che a vincere sia la nostra Aquino, città in cui sono nato e a cui sono visceralmente legato.  La nostra città è chiamata a una prova di maturità importante, saremo sotto i riflettori e abbiamo pertanto il dovere di fare bella figura al cospetto dei tanti visitatori e curiosi che gremiranno la nostra piazza. Con un pensiero particolare a mio padre Salvatore che mi guarderà, ancora una volta, da lassù…”