Una notte drammatica sfociata nel sangue nel giorno di Santa Lucia, da allora mai più festeggiata. Un clima di odio e violenza che portò ai tumulti che causarono, il 13 dicembre del 1920, morti e feriti in pieno centro. Teatro di quei tristi fatti, di cui si avverte ancora l’eco a più di un secolo di distanza, l’allora via San Tommaso d’Aquino (l’attuale don Battista Colafrancesco), nel cuore del rione “Pentime”.
Vittime innocenti di quella straordinaria notte di follia, cui il compianto Costantino Jadecola dedicò anni fa un libro, furono tre persone: Gaetano Rea, 56 anni, Gennaro Gazzellone, 35 anni, e Francesco Insardi, appena diciottenne; a rimanere feriti, invece, furono Giuseppe Iadecola, Orazio Rea e il piccolo Luigi Venditti. Epicentro della tragedia la caserma dei carabinieri, da cui partirono, nel tentativo di placare gli animi dei più esagitati, divisi tra nazionalisti e socialisti, diversi colpi di arma da fuoco che non diedero scampo ai tre malcapitati.
Particolare il contesto storico in cui si situano gli eventi drammatici. Siamo nel secondo anno del cosiddetto “biennio rosso”. Proprio in quell’anno l’atmosfera si era surriscaldata come forse mai prima di allora era accaduto, conseguenza della profonda crisi politica e sociale che si era aperta in Italia all’indomani della prima guerra mondiale .
Nel territorio, il fenomeno interessò specialmente Aquino, paese ad alto tasso bracciantile, dove, specialmente durante l’estate di quel 1920, si erano registrate significative manifestazioni di protesta promosse dalla locale Lega dei contadini, un’organizzazione di ispirazione socialista cui aderivano fra i tre e i quattrocento lavoratori della terra nel contesto di una popolazione che a quel tempo si aggirava sulle tremila unità.
A rievocare i tristi fatti la lodevole iniziativa organizzata dal PCI di Aquino in programma mercoledì 13 dicembre (ore 16 e 30) presso la sala consiliare del Comune. A dare il “la” all’emozionante pomeriggio saranno i saluti del sindaco Fausto Tomassi, cui seguiranno gli interventi di Pietro Ferone (segretario PCI Aquino), Francesco Cancanelli (FGCI Aquino) e Angelo Di Fiore (responsabile FGCI Aquino).
A moderare il dibattito sarà, invece, il professore aquinate Tommaso Di Brango, il quale porrà la sua lente di ingrandimento sulla condizione dei contadini negli anni Venti del secolo scorso in Ciociaria. Prevista anche la proiezione del documentario “la notte di Santa Lucia” realizzato nel lontano 1985 dall’aquinate Arturo Macioce, con il contributo prezioso del compianto storico frusinate Maurizio Federico.
“Un fatto di sangue che vogliamo ricordare per rendere omaggio a quelle vittime la cui unica colpa fu quella di battersi con coraggio per rivendicare i propri diritti, spiegano gli organizzatori dell’evento; la strage di Santa Lucia rappresenta un capitolo triste e doloroso di storia aquinate che non vogliamo archiviare, sarà una giornata dedicata al ricordo e alla riflessione”.