Si intitola “Un’insolente eresia”: è il nuovo lavoro editoriale di Enzo Di Brango. Classe ’58, aquinate doc trapiantato da anni nella Capitale, con la sua penna elegante  Di Brango tratteggia stavolta, da una prospettiva inedita, Gaetano Salvemini, storico pugliese attivo negli anni Venti del secolo scorso e il suo particolare rapporto con il mondo anarchico del tempo. Sotto la lente dello scrittore aquinate finiscono così altre anime figlie di quell’Italia di inizio 900 come Camillo Berneri e Armando Borghi.

Un lavoro interessante, dunque, che impreziosisce il curriculum di Enzo Di Brango, finalista, nel 2015, con il romanzo storico “L’arca della salvezza” al premio internazionale “Mario Luzi”. Sono poi seguiti i fortunati “Brigantaggio e rivolta di classe” (2017) e “Con le migliori intenzioni, una bomba a San Pietro” (2019). Risale invece al 2012  il suo primo libro a carattere meridionalista, “L’Italia si cerca e non si trova” e, sempre nel 2012, inizia la collaborazione con l’edizione italiana di Le Monde diplomatique nella rubrica “Diploteca”.

Il nuovo libro, edito da Nova Delphi, verrà presentato sabato 15 aprile ad Aquino, presso la sala consiliare “David Sassoli” (ore 16). A fare gli onori di casa sarà il sindaco Mazzaroppi i cui saluti iniziali faranno da prologo all’evento insieme all’intervento dell’assessore alla Cultura Carlo Risi. Poi sarà la volta del giornalista e scrittore Martino Seniga, che entrerà nel vivo del testo prima di cedere la parola all’autore del libro.

“Un doveroso omaggio a una figura centrale dei miei studi come Gaetano Salvemini, spiega Di Brango, in coincidenza con il 150esimo anniversario della sua nascita. Quello che mi accingo a presentare nella mia cara Aquino, città dove sono nato e cresciuto, non è un saggio qualsiasi ma un libro che indaga aspetti dell’azione politico – sociale dello storico pugliese non ancora presi in considerazione. E’ un lavoro, prosegue, che fa leva su alcuni elementi basilari: in primo luogo la capacità di dialogo tra soggetti che, pur pensandola diversamente, sono aperti alla discussione. Un aspetto fondamentale per i tempi che viviamo dove al dialogo si sostituiscono spesso la sopraffazione e l’intolleranza verso l’interlocutore di turno. In secondo luogo, conclude l’autore, ho voluto riservare nel libro un’attenzione particolare a concetti fondamentali come libertà, terrorismo, liberalismo e socialismo, spesso interpretati impropriamente”.