Dalla Provincia all’elite del calcio italiano. E’ la singolare storia di Giuliano Giannichedda, 48 anni compiuti lo scorso 21 settembre, mirabile esempio di abnegazione e disciplina. L’ex campione di Lazio e Juventus è il nuovo selezionatore della formazione azzurra che giovedì prossimo farà il suo esordio nella Uefa Regions’ Cup, la più prestigiosa manifestazione dilentattistica europea. Giusto premio a una carriera luminosa, costellata di vittorie e soddisfazioni. Un’avventura nuova e stimolante durante la quale Giuliano non sarà solo.
A condividerla con lui sarà un altro ciociaro, il pontecorvese Franco Cerro, storico consigliere del Comitato Regionale della Lega Dilettanti. Pontecorvo è nel destino del giovane Giuliano. Nella città fluviale, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, Giannichedda iniziò, insieme al fratello maggiore Gianluca, oggi stimato avvocato del Foro di Cassino, a muovere calcisticamente i primi passi. Giannichedda, a dispetto di un bagaglio tecnico non eccelso, rappresentava una diga insormontabile al centro del campo dove correva per due.
Polmoni e grinta da vendere al servizio della squadra biancorossa. Allenamenti duri e lunghi, seguiti dal rientro a casa dove lo attendevano i libri di Latino e Greco. Chi scrive ha avuto la fortuna di condividere con lui qualche anno sui banchi del glorioso liceo Classico “G. Carducci” di Cassino e conosce i sacrifici del giovane talento castrocielese, cresciuto a pane, Milan e football. Pontecorvo è stata la sua palestra prima del grande salto nel calcio che conta.
Giuliano ne ha fatta di strada da quel lontano 1992, l’anno del suo esordio nel calcio professionistico, non ancora maggiorenne, con la maglia bianconera di quel Sora epico targato Claudio Di Pucchio. L’allenatore volsco era solito fare molte incursioni presso il campo “Coccarelli”, allora teatro degli allenamenti di Giuliano e compagni agli ordini di Mario Del Signore e del compianto Enzo Petrilli. Giannichedda si muoveva con disinvoltura, da veterano, a dispetto della sua giovanissima età, in mezzo a quella squadra che annoverava tante belle promesse. Di Pucchio si innamorò a prima vista di quel mediano tutto cuore e corsa tanto da decidere di portarlo in riva al Liri. Con il Sora Giuliano disputò tre stagioni fino alla rocambolesca promozione in C1 nella palpitante lotteria dei rigori, sul neutro di Perugia, contro i rivali della Turris.
Era il Sora dei vari Luiso, Bencivenga, D’Antimi e il compianto Costantini. Una squadra incredibile che fece innamorare un’intera città. Ma quella dimensione stava stretta a Giuliano, le cui gesta in maglia sorana non passarono inosservate agli addetti ai lavori. Ad accorgersene per prima fu l’Udinese di patron Pozzo. Fu la svolta per Giuliano che, da ragazzo, diventa rapidamente uomo maturando in modo esponenziale anche a livello tecnico-tattico.
Nel frattempo, a Bari, Giannichedda miete il suo primo grande successo vincendo i Giochi del Mediteranneo con l’Italia Under 23 guidata da Marco Tardelli. Con i friulani Giuliano esordisce, appena ventenne, nella massima serie collezionando, in circa un lustro, 188 presenze condite da due reti. Con la maglia bianconera Giannichedda si toglie anche lo sfizio di vincere, nel 2000, la Coppa Intertoto battendo i cechi del Sigma Olumouc. Colleziona, nel 1999, anche tre gettoni di presenza in Nazionale maggiore. Un sogno per un ragazzo cresciuto in Provincia, nonostante la sua ultima apparizione in maglia azzurra sia macchiata, nel finale contro la Danimarca, al San Paolo di Napoli, da un cartellino rosso.
Archiviata la parentesi friulana, arriva la chiamata prestigiosa della Lazio di Cragnotti, reduce dallo scudetto del 2000. A Roma, sponda biancoceleste, Giuliano approda insieme al suo inseparabile amico Stefano Fiore (forte il legame ancora oggi). Giuliano, nella parentesi importante nella Capitale ritroverà così Zaccheroni, suo mentore già ai tempi di Udine. Tante le soddisfazioni in maglia biancoceleste, tra cui spicca la Coppa Italia alzata nel maggio del 2004 sotto il cielo di Torino nella doppia sfida contro la Juve di Marcello Lippi.
I tifosi biancocelesti lo avrebbero di lì a poco eletto beniamino. Galeotto il derby della Befana (6 gennaio 2005), quello del famoso ritorno del vulcanico Paolo Di Canio, che vide la Lazio prevalere per 3 a 1 sui rivali giallorossi. Una gara perfetta, interpretata magistralmente da Giannichedda, impiegato – vista l’emergenza in casa laziale – come centrale di difesa dal neo tecnico Papadopulo. Giuliano, nell’inconsueto e delicato ruolo, riuscì ad arginare gente come Totti e Cassano contribuendo in modo decisivo alla vittoria della stracittadina.
Ma dal biancoceleste il centrocampista passa di nuovo al bianconero fino a vestire la gloriosa maglia della Vecchia Signora. Un biennio agrodolce, scoppia il caso Calciopoli, un vero tsunami per il calcio italiano. La Juve conosce l’onta della cadetteria, Giannichedda accetta di retrocedere in B insieme ai vari Buffon e Del Piero ma capisce che, nella Juve, non è aria. Dopo appena due anni Giannichedda divorzia dai bianconeri e finisce a Livorno. La maglia amaranto sarà anche l’ultima a indossare prima del congedo definitivo che arriva nel 2008, dopo quasi 18 anni di professionismo.
Ma Giannichedda decide di rimanere nel calcio che conta. Vuole dare ancora tanto a quel football grazie al quale è cresciuto, forgiandosi prima come uomo e dopo come calciatore. Vuole allenare e brucia le tappe. Consegue l’agognata abilitazione da professionista nel 2010 e intraprende il suo curriculum nelle rinnovate vesti di mister. Tra il 2013 e il 2014 è il vice di Alberigo Evani sulla panchina dell’Under 20 per poi passare, col medesimo ruolo, alla formazione Under 17. Archiviate le due parentesi nelle rappresentative giovanili azzurre, arriva nel 2016 la chiamata del Racing Roma, ma l’avventura dura poco: si dimetterà nell’aprile dell’anno dopo.
Poi le esperienze non molto fortunate, in serie C, sulle panchine di Viterbo, Piacenza e Aprilia, fino all’ottobre del 2019, quando è nominato selezionatore della Rappresentativa Nazionale serie D Under 18 e 19 della Lega Nazionale Dilettanti. Il resto è storia di oggi. Giannichedda ora è chiamato alla nuova avventura nella Regions’ Cup. Tanti auguri Giuliano, in bocca al lupo campione!
Libero Marino