Si è svolta stamane una sobria e partecipata cerimonia, come ogni anno, promossa dall’ Amministrazione Comunale della Città di San Tommaso, nella ricorrenza della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Alla manifestazione hanno partecipato, il Sindaco Libero Mazzaroppi, gli Assessori e i Consiglieri Comunali, il Comandante della Stazione dei Carabinieri M.llo Sergio Parrillo, la Polizia Municipale, l’Associazione Nazionale Carabinieri, le Associazioni Combattenti e Reduci. Le celebrazioni hanno preso il via in Piazza San Tommaso d’Aquino, dove si è svolto l’intero programma poiché sede dei principali monumenti che richiamano agli eventi bellici. Dopo le deposizione di un omaggio floreale in memoria delle Vittime Civili, si è tenuta la Santa Messa, nella centralissima Basilica-Concattedrale intitolata al Sommo Dottore della Chiesa che ha visto i natali nella Città, celebrata dal Parroco don Tommaso del Sorbo. Accompagnato dalla Banda musicale “Delle Cese” il Corteo si è diretto verso il Monumento ai caduti di tutte le Guerre dove è stata deposta, dal Sindaco Mazzaroppi, accompagnato dalla sua amministrazione, dal Generale Mario Venditti e dal Comandante Parrillo, una Corona di Alloro mentre veniva alzato al cielo il tricolore. Il Presidente del Consiglio Comunale Maurizio Gabriele, in apertura, ha portato il suo saluto.
Presente al completo il neo Consiglio Comunale dei Ragazzi con alla testa il Sindaco baby Martina Gneo che, in rappresentanza delle Scuole aquinati, hanno ricordato con commoventi messaggi i caduti delle guerre e elevato i loro pensieri di pace. A concludere la manifestazione i significativi ed appassionati discorsi celebrativi del Generale dell’Esercito Italiano Mario Venditti e del primo cittadino di Aquino Libero Mazzaroppi. E’ stata sottolineata e rimarcata l’importanza della ricorrenza del 4 novembre e quanto sia doveroso commemorare i caduti di tutte le guerre per riconoscere che grazie al sacrificio di tanti italiani è stata possibile la costruzione di un Paese democratico, che guarda al suo futuro in un contesto europeo. Noi vogliamo ricordare, in maniera particolare, tutti coloro che, giovanissimi (armati solo di coraggio), hanno sacrificato la vita, che è un bene supremo, per attaccamento al dovere e in ossequio ad un ideale di Patria, che sono valori immortali, immutati nel tempo, per i militari di allora e per quelli dei giorni nostri. Alle nuove generazioni, a voi cari ragazzi, noi grandi dobbiamo saper trasmettere la memoria di tutte quelle persone che hanno sofferto la lunga, dura e devastante guerra, i segni che hanno portato nel corpo molti giovani fino alla fine dei loro giorni, lo strazio e il dolore di quelle madri e di quei papà che hanno sofferto la perdita dei loro figli.
Quando facciamo memoria comune dei nostri caduti non rendiamo omaggio a valori legati al concetto di guerra, ma esaltiamo valori che richiamano l’umanità profonda volta al sacrificio, all’eroismo, alla dedizione che sono nobili virtù, comuni e immortali.
Faccio una considerazione personale prima di chiudere questo mio breve intervento:
se è vero che la nostra Nazione vive una profonda crisi di identità, dobbiamo farla rinascere passando sulla via della conoscenza e della tutela del suo passato. Abbiamo il dovere morale e l’obbligo civile di amare la nostra terra, rinnovandone i valori e gli ideali che sono al fondamento della sua istituzione.