Agosto, tempo d’estate, di afa asfissiante che ti toglie il respiro, giornate al mare o in montagna (“de gustibus…”) complici le ferie, serate insieme agli amici davanti a un buon gelato o a una bevanda fresca. L’ottavo mese dell’anno è agrodolce, foriero com’è di un autunno ormai prossimo, prologo dell’ennesimo lungo inverno. Ma agosto per noi aquinati ha da sempre un fascino particolare. La vena malinconica che lo pervade è mitigata da alcuni eventi che lasciano il segno, forgiano, ti rimangono impressi dentro. La processione per la Madonna di Canneto, ad esempio, è un rito che si perpetua da tempo immemore, un distillato di sensazioni indescrivibili, una tradizione irrinunciabile per tanti cittadini che, armi e bagagli, raggiungono stoicamente la valle di Comino in cinque giorni da vivere tutti insieme appassionatamente. Ma agosto da alcuni anni è anche il mese del Palio per antonomasia. Sì, avete letto bene, il Palio della Contea di Aquino, una festa popolare che ha visto la luce appena 4 anni fa ed è ormai diventata un punto fermo negli appuntamenti aquinati. Ci siamo, la festa incombe, domenica 27 agosto saranno ancora una volta i più piccoli ad aprire una manifestazione senza precedenti, unica e trasversale, capace di coinvolgere tutte le fasce d’età. Bisognerebbe fare un salto a ritroso e tornare alla fine degli anni Settanta quando in città fecero la comparsa le prime iniziative popolari (“giochi senza quartiere”) per rinvenire i prodromi della nostra festa. Altri tempi, altra Piazza.
Il battesimo della quarta edizione sarà affidato ai nostri bimbi, chiamati in futuro a salvaguardare un patrimonio prezioso. “Maxima debetur puero reverentia”, diceva del resto il nostro Giovenale, al bambino si deve il massimo rispetto, e non potrebbe essere diversamente. Una piazza San Tommaso vestita a festa accoglierà i piccoli che si cimenteranno in cinque giochi della tradizione popolare: riusciranno i ragazzi gialloverdi della Piazza a calare il poker di vittorie? Un interrogativo sospeso nell’aria quando mancano poche ore all’inizio dei giochi. In attesa del Palio degli adulti, che terrà banco in città in tre giorni (31 agosto, 2 e 3 settembre) che saranno caldi non solo dal punto di vista climatico. Un trittico che si preannuncia aspramente combattuto con le otto contrade cittadine pronte a scendere nell’agone con rinnovato ardore agonistico. Riusciranno i campioni in carica di Valli a difendere il prezioso scettro? Chi sarà la sorpresa della quarta edizione? Domande che agitano una vigilia che scorre via tranquilla in un Aquino addobbata in ogni suo angolo, pronta a cibarsi di quelle emozioni che solo la festa del Palio sa regalare. Giochi popolari capaci di evocare atmosfere magiche, se vogliamo carnevalesche, in cui il mondo può essere visto come capovolto e a chi nulla era permesso, ora qualcosa, sovvertiti valori e gerarchie, è permesso. Tutto nel segno del più sano campanilismo e della leale faziosità.
Una città divisa in otto fazioni, un popolo che per tre giorni si fermerà idealmente per celebrare in grande stile i nove giochi che decideranno l’esito finale. Sotto lo sguardo vigile e austero di San Tommaso d’Aquino, che come sempre farà da padrone di casa in una Piazza gremita all’inverosimile, invasa da centinaia di spettatori pronti ad esaltare i rispettivi beniamini. Cori, canti, balli, bandiere, stendardi, drappi: sarà ancora sontuoso il colpo d’occhio della nostra ultrasecolare agorà, spazio che ha forgiato decine e decine di generazioni, che per quattro serate tornerà ad antichi fasti. Quattro anni, intanto, sono trascorsi dalla prima edizione vinta da Canapine. Anni volati in fretta durante i quali diversi aspetti sono cambiati. Ciò che è rimasto immutato, per fortuna, è quell’anima popolare che sottende una manifestazione in grado di fare breccia rapidamente non solo nei cuori degli aquinati ma anche nei tanti visitatori che con numero sempre crescente certificano la bontà di un progetto lungimirante, ambizioso, intrigante. Gli altri ci guardano con ammirazione, e noi, orgogliosi della nostra nobile storia, del blasone dell’antica Aquinum, dobbiamo guardare con fiducia al futuro rimanendo sempre ancorati alle tradizioni di un tempo. Quando il mondo era più genuino, lontano dagli eccessi dell’odierna globalizzazione. Buon Palio a tutti!
Libero Marino