“Chiusaranna” è toponimo forse sconosciuto ai più, la cui origine è ancora controversa. Secondo alcuni, il termine sarebbe riconducibile alla terminologia gromatica medievale e designerebbe un terreno agricolo delimitato, recintato e difeso proprio come si faceva nel Medioevo. Altri, invece, ritengono che l’espressione (attestata a partire dal 1400) derivi da “Chiusarana” e sia da ascrivere al linguaggio marinaresco: un braccio di mare chiuso in modo che il pesce può entrare, vivere e riprodursi sul posto dal quale non può più uscire.
Al di là delle congetture, lo slargo che ha dato il nome alla contrada rappresenta oggi uno spazio verde adibito a giochi per bambini. La Chiusa Grande è un rione abbastanza numeroso e annovera il complesso residenziale delle case “Valle” e le case popolari di via Mazzaroppi. La zona si estende poi fino a via Starzella (toponimo che sembrerebbe rimandare al latino “startia”, una sorta di beneficio ecclesiastico) ai confini con l’aeroporto, e lambisce anche un segmento della lunga via Manzoni. Roccaforte del rione sono le case “Valle” popolate in maggioranza da famiglie non originarie di Aquino e trasferitesi in paese dalla vicina Campania verso la fine degli anni Settanta all’indomani dell’apertura dello stabilimento Fiat.
Anni decisivi per lo sviluppo demografico della città che si sviluppò lungo il versante orientale con la nascita di nuovi quartieri che portarono a circa cinquemila il numero degli abitanti. Fiore all’occhiello del quartiere – che deve il suo nome alla romana impresa Valle – è la piscina comunale (piazzale Martiri del Terrorismo), ancora oggi meta estiva di tanti ragazzi della zona. Verso la parte che insiste su via Canapine Superiore sorge invece una scuola materna. L’area di Chiusaranna ospita oggi l’ufficio postale e poco più giù, ai confini con Crucela, il distretto ASL.
L.M.