Dopo Canapine, Piazza e Crucela il nostro viaggio fa tappa a “Giusaranna”, contrada a metà strada tra il centro e la periferia. Un toponimo forse sconosciuto ai più, la cui origine è ancora controversa. Secondo alcuni, il termine Chiusa Grande sarebbe riconducibile alla terminologia gromatica medievale e designerebbe un terreno agricolo delimitato, recintato e difeso proprio come si faceva nel Medioevo. Altri, come il maestro aquinate Sergio Macioce, ritengono che l’espressione (attestata a partire dal 1400) derivi da “Chiusarana” e sia da ascrivere al linguaggio marinaresco: un braccio di mare chiuso in modo che il pesce può entrare, vivere e riprodursi sul posto dal quale non può più uscire.
Al di là delle congetture, il largo che ha dato il nome alla contrada del Palio rappresenta oggi uno spazio verde adibito a giochi per bambini. La Chiusa Grande è un rione abbastanza vasto e annovera le vicine Case Valle e il complesso Case Popolari di via Mazzaroppi. La zona si estende poi fino a via Starzella (toponimo che sembrerebbe rimandare al latino “startia”, una sorta di beneficio ecclesiastico) ai confini con l’aeroporto, e lambisce anche un segmento della lunga Via Manzoni. Il quadrante sud-ovest della città è dominato dai colori gialloblù. Alla vigilia del Palio abbiamo raccolto gli umori del nuovo capocontrada Aristodemo Mattia, subentrato a Renato Viola. Giovanissimo, classe ’83, Aristodemo non si è sottratto a una breve intervista.
Due giorni separano Aquino dal Palio: come procede la marcia di avvicinamento alla seconda edizione?
“ Stiamo vivendo la vigilia con molta serenità. Ho l’onore di rappresentare un bel gruppo, volitivo e partecipe, siamo consapevoli di avere delle potenzialità e vogliamo sfruttarle. L’obiettivo è quello di migliorare il quinto posto dello scorso anno, non sarà facile ma ci proveremo. Vogliamo riconfermarci nel “salto con la fune” e negli “abbotta pezzenti”. Purtroppo i nostri ragazzi non hanno avuto la possibilità di allenarsi sempre e questo potrebbe penalizzarci. Faremo leva sull’entusiasmo dei nostri 26 atleti, pronti a lasciare una traccia importante in questa bellissima festa”.
Che effetto ti fa il nuovo ruolo di capocontrada?
“ Si tratta di una responsabilità sicuramente importante. Sono fiero di rappresentare i miei contradaioli che ringrazio per la fiducia incondizionata che ripongono in me. Ho accettato senza alcuna esitazione il nuovo incarico, pur consapevole dei numerosi oneri che comporta. E’ un ruolo di prestigio che sottrae tanto tempo, ma mi sono messo volentieri in gioco per la mia contrada. Ringrazio il mio predecessore Renato per il lavoro svolto nel corso della passata stagione”.
Dove arrivaste quinti con 46 punti: qual è l’obiettivo della seconda edizione?
“Ripartiamo con entusiasmo da quel quinto posto, un piazzamento comunque non trascurabile tenuto conto che siamo stati anche premiati come la contrada più bella dal punto di vista scenografico. Non vogliamo fare proclami, sappiamo che la vittoria non è nelle nostre corde ma venderemo cara la pelle al cospetto dei nostri rivali cittadini. Il nostro Palio è iniziato con il confortante quarto posto dei nostri bambini, il cui numero è triplicato rispetto allo scorso anno. Siamo molto soddisfatti”.
“Il Palio finisce, l’amicizia resta”: è il contenuto di un vostro striscione che campeggiava lo scorso anno in piazza durante la serata conclusiva dei giochi...
“ E’ la nostra filosofia. Il Palio, prima di ogni cosa, è una grande festa popolare. Un fenomeno straordinario che veicola valori importantissimi come rispetto, amicizia e lealtà. Durante la tre giorni di giochi si è rivali, ciascuno si batte per la propria formazione, ma dopo la festa tutto torna alla normalità, ci si stringe la mano facendo i complimenti alla contrada vincitrice. Questo è lo spirito che deve animare il Palio, al di là del sano sfottò”.
Il Palio è ormai alle porte, vuoi sbilanciarti in pronostici?
“Credo che questo sarà l’anno di Crucela. Vedo favorita la squadra del collega Claudio Iadecola, già lo scorso anno protagonista dei giochi. Ma attenzione alle altre contrade, l’esempio di Canapine insegna che nulla è scontato. Mi auguro che sia un Palio ancora più entusiasmante dello scorso anno, con una cornice ancora più bella, a vincere dovrà essere Aquino, il resto è solo un piccolo particolare”.
Libero Marino