Nel suo consueto comunicato domenicale, su Aquinocresce, il sig Ferone Pietro mi onora ancora una volta della sua attenzione, addebitandomi gravi errori e responsabilità in merito alla approvazione del bilancio e tributi. Mi verrebbe d’istinto di replicargli di pensare alle sue di responsabilità, di certo più gravose delle mie (che, in verità, non sussistono), ma, sul punto, attendiamo il trascorrere del tempo, che notoriamente è…. galantuomo. Venendo alla questione che, oggi, ci occupa, il Ferone in sintesi mi accusa: 1) Di una discrepanza di dati in materia di TASI tra la delibera di Giunta e quella di Consiglio; 2) Di una tardiva approvazione delle tariffe al 7 ottobre 2014, mentre il termine perentorio era fissato al 30 settembre 2014 così “esponendo i cittadini di Aquino a eventuali ripercussioni burocratiche ed economiche” e “traghettando l’intera amministrazione verso un mare di errori” 3) Di sperare – insieme al Sindaco – in una sanatoria per quanto “l’applicazione tardiva” ( cosa significa ?? Boh!!! ndr) dei tributi, Addebiti per i quali – sostiene il Ferone – non si può dare la colpa agli uffici Ed a causa dei quali …udite udite “il bilancio del comune è appeso ad un filo sottile e solo grazie ad interventi governativi potrà salvarsi!!” ** Replicare a queste corbellerie è un autentico spasso. La discrepanza di un dato numerico in materia di TASI tra la delibera di Giunta e quella di Consiglio è, come ovvio, un mero refuso, in atti che contengono centinaia talvolta migliaia di dati e l’errore su un numero può sempre verificarsi. In questo caso, il tutto è emerso, a distanza di decine di giorni, solo perché riguardava una aliquota tra le tante riportate. Ciò nonostante né gli impiegati, né il responsabile del procedimento, né del servizio né il Revisore, che ha dato parere favorevole, né il Segretario né alcuno dei consiglieri comunali, se ne è tempestivamente accorto, perché – come giustamente ha evidenziato il cons Tomassi – non possiamo stare di certo con il lanternino su tutti i numeri degli atti contabili. Ovviamente è cosa diversa se quei numeri si delibera addirittura un dissesto. Peraltro, tutta questa diatriba è sterile e priva di senso, atteso che la delibera produttiva di effetti, com’è ovvio, è, in materia di tributi, quella di consiglio comunale. Ciò premesso, arriva puntuale la bufala domenicale di Ferone allorquando mi accusa di non aver controllato il numeretto “in qualità di delegato al bilancio” e quindi di “organo di indirizzo e controllo politico”. Ferone evidentemente non conosce il significato delle parole che usa, perché, proprio per essere come lui stesso dice “organo di indirizzo e controllo politico”, l’assessore non esercita un controllo sulla regolarità bizantina degli atti, cui sono, al più, preposti i Responsabili (di procedimento e servizio) ed il Revisore, limitandosi l’assessore ad impartire, secondo le direttive di Giunta, esclusivamente l’indirizzo politico agli uffici (cioè per intenderci: metti la somma x in bilancio perché voglio realizzare l’iniziativa y ecc) e controllando ex post che gli atti siano conformi all’indirizzo. Trovo singolare che Ferone abbia nelle ultime elezioni appoggiato l’Amministrazione Grincia autentico stabilimento non di refusi o piccole discrasie numeriche, ma di vere e proprie macroscopiche contraddizioni tra singole poste, tanto che in alcuni casi, proprio su mia istanza, fu rinviato il consiglio comunale. ** Ridicolo è anche l’addebito di ritardo nella approvazione delle tariffe IUC (IMU TASI TARI), anch’esso derivante dalla confusione in cui sprofonda Ferone in merito alle prerogative degli organi comunali, nonché dalla assoluta ignoranza- da parte dello stesso – di decisive circostanze di fatto. Come già chiarito in Consiglio Comunale, le tariffe sono state approvate il 7 ottobre 2014 per autonoma ed insindacabile scelta del Responsabile del Servizio Finanziario, convalidata dal Revisore Unico del Conto, i quali hanno ritenuto di approvarle congiuntamente al bilancio di esercizio (il cui parere è stato reso in data 1 ottobre 2014), come la stragrande maggioranza dei comuni italiani, benchè io – quale assessore al ramo – avessi innumerevoli volte rappresentato al Responsabile Finanziario l’esigenza di approvare gli atti entro il 30 settembre 2014, come peraltro successivamente attestato anche da nota scritta a mia firma protocollata in atti e come possono testimoniare praticamente tutti. L’assessore, d’altro canto, come ribadisco, può sollecitare gli uffici e quindi il Responsabile del Servizio, ma gli è precluso l’esercizio di poteri sostitutivi e/o sanzionatori. Nessuna possibilità di incidere, ovviamente, sulle potestà di certificazione e di controllo del Revisore del Conto, che, peraltro, ha sempre attestato la regolarità dei procedimenti. Anzi, al riguardo, tengo a precisare che la Giunta aveva deliberato sulla proposta di bilancio già nella prima settimana di settembre, per cui il termine del 30 settembre 2014 per l’approvazione in Consiglio del bilancio e delle tariffe, poteva benissimo essere rispettato, sempre che il Revisore avesse dato il parere nei termini. Ciò che non è accaduto e che non è certo imputabile agli amministratori. ** Quanto poi agli scenari apocalittici che prefiguri sul bilancio del comune e su fantomatiche sanatorie, come già ti ho detto in passato, sono solo parto della tua ipertrofica fantasia, che fabbrica realtà intimamente agognate, ma, purtroppo per te, inesistenti. Il bilancio è sano, tanto sano che abbiamo potuto pure prevedere la spesa per iniziare – tanto per parlare di cose serie – il procedimento per la approvazione del nuovo piano regolatore. Appesa ad un filo sottile credo che, a questo punto, rimanga solo la credibilità e la fondatezza delle cose che dici. Avv Carlo Risi Assessore Comunale