L’effetto della batosta elettorale che ha azzerato la rappresentanza della vecchia amministrazione Grincia e inchiodato alle ultime posizioni tale Gianfranco Di Sotto, che di quella compagine, nella sua inconsistenza amministrativa, è stato degno emblema, riemerge ora in forma di poltiglia velenosa.
Mi viene da sorridere quando mi si riferisce che tale soggetto, di cui ben presto e irrimediabilmente si è perso la memoria, esprime dei giudizi negativi sul bilancio appena approvato dalla mia giunta.
Non vorrei incappare in errori, ma pare, anche se non ne sono certo, che egli abbia ricoperto un ruolo di “fido” assessore nelle passate amministrazioni, senza avere un becco di un voto, come è stato dimostrato dall’esito elettorale, e senza possedere la benché minima cognizione di cosa significasse predisporre un bilancio sano, coerente, veritiero. Nei lunghi, troppi anni in cui ha immeritatamente e prepotentemente ricoperto ruoli di governo si è distinto, si fa per dire!, per incompetenza e ignavia, collezionando, insieme al suo “dirimpettaio”, la più lunga ed ininterrotta sequela di pareri negativi sui documenti di bilancio.
In buona sostanza, “mister ombra” non sa neppure cosi significhi approvare un bilancio in regola contabile e con il parere positivo.
Non resta traccia di questo evanescente soggetto se non in qualche delibera, evidenziata in campagna elettorale, nella quale di fatto si impediva, per strani ed incomprensibili motivi, l’apertura della seconda farmacia ad Aquino.
Strano davvero che il suo nervosismo e quello di qualche suo sodale siano esplosi proprio quando la mia giunta ha legittimamente deliberato in favore dell’apertura della seconda farmacia che a breve andrà a concorso pubblico.
Ma, ristabilita la verità che, peraltro, tutti conoscono, parliamo di cose serie.
Il Bilancio che abbiamo approvato è assolutamente rigoroso.
Siamo ben consapevoli di aver chiesto ai cittadini un enorme sacrificio sulla Tasi, ma prestissimo se ne vedranno concretamente i frutti sul territorio, a beneficio dell’intera comunità. Come evidenziato, a più riprese, abbiamo ereditato una rete viaria fatiscente e pericolosa che ci ha costretti a pagare decine di migliaia di euro di risarcimenti. Questo non dovrà più accadere!
Il Bilancio è in linea con le aspettative dei cittadini che ci chiedono strade e pubblica illuminazione. Se qualcuno tenta di boicottare la nostra azione amministrativa sappia che le ingiurie e le volgarità, alle quali siamo da tempo abituati e, come ovvio, dalle quali ci stiamo tutelando, non ci fermeranno: andremo avanti spediti come non mai per realizzare il nostro programma che ha ottenuto l’eclatante consenso elettorale a tutti noto.
Alla fine tireremo le somme, coscienti che finché Di Sotto ed il suo capetto saranno contro di noi potremo dormire sonni tranquilli.
Il bilancio appena approvato, anche se frutto di scelte impopolari di cui si apprezzeranno i benefici effetti nell’immediato futuro, è rigoroso e veritiero, e non presenta, a differenza del passato, poste false e artefatte come vendite finte di immobili (ricordate?).
Le criticità del nostro territorio e l’umore dei cittadini li conosciamo meglio di quei quattro o cinque individui che vivono nascosti dietro una tastiera, e l’incompetente, aggressivo e bilioso estensore dell’articolo sa bene che le strade e i marciapiedi di Aquino, per esclusiva colpa sua e del suo sparuto clan, sono da terzo mondo.
Interventi urgenti sono previsti nel campo della sicurezza stradale e pubblica; interventi più consistenti sono e saranno attivati nel sociale, per corrispondere ad una nostra antica priorità: una maggiore giustizia ed equità; più significativi e indispensabili investimenti, inoltre, saranno destinati a sostegno delle strutture scolastiche.
Nei prossimi giorni dettaglieremo tutti gli interventi allo scopo di informare i cittadini che, come noi, oggi sorridono di fronte alle ridicole farneticazioni di questo rancoroso ex-assessore che vive ancora nella illusione del ritorno ad un passato amministrativo che gli aquinati hanno voluto cancellare per sempre. Già oggi, qualcuno dice di lui quel che disse Don Abbondio: “Carneade! Chi era costui?”.