Tutto è cominciato da una lettera, una missiva indirizzata al sindaco e firmata da un uomo figlio di una storia che accomuna tanti aquinati: è nato dall’amore tra suo padre, di Grumello Cremonese, e sua madre, di Aquino, ma arrivata in provincia di Cremona per sfuggire ai bombardamenti. Era tra gli sfollati che giunsero in quella terra in cerca di speranze per il futuro.
Per rinsaldare questo legame tra la Città di Aquino ed i Comuni che hanno ospitato i suoi cittadini in un momento di bisogno, regalando a loro una vita nuova e diversa, l’amministrazione comunale ha voluto dedicare agli “sfollati”, alla loro memoria e al futuro che hanno saputo costruire, le cerimonie per il 70esimo anniversario della Liberazione della Città ed il 71esimo del bombardamento dell’aeroporto di Aquino.
La manifestazione è stata intitolata “I due volti della memoria”: tre giorni, dal 18 al 20 luglio, di eventi per non dimenticare, e soprattutto per stringere un patto di amicizia e gemellaggio con i Comuni che hanno ospitato gli aquinati durante la guerra.
Nel 1944 infatti molti cittadini fuggirono da Aquino, per scampare alle bombe ed ai sanguinosi combattimenti che avvenivano nella zona, attraversata dalla tristemente nota Linea Gustav. Trovarono rifugio al Nord, qualcuno si fermò in Toscana, a Cortona per esempio, altri raggiunsero la Lombardia, specie la provincia di Cremona. Qui trovarono accoglienza, solidarietà, aiuto, e, in alcuni casi anche una nuova vita.
E nel prossimo fine settimana tutto questo sarà ricordato. San Bassano, Grumello Cremonese, Pizzighettone, Crotta d’Adda: i sindaci di questi centri saranno ad Aquino per partecipare alle celebrazioni e per sancire ufficialmente un patto di amicizia.
“Quella lettera arrivata a settembre dello scorso anno ci ha spinto ad organizzare questo momento dedicato al ricordo – spiega il sindaco Libero Mazzaroppi – Vogliamo siglare un gemellaggio con i centri che hanno ospitato i nostri concittadini durante la guerra e questo ci è sembrato un bel punto di inizio. Rievocheremo quello che è accaduto circa 70 anni fa, perché la storia deve aiutarci e farci riflettere, e deve spingerci a guardare il futuro in modo diverso.”