unione“Per spiegare la portata dell’ordine del giorno presentato in Consiglio regionale dai consiglieri Mauro Buschini e Daniela Bianchi – dicono i sindaci – soccorre l’atmosfera del mundial brasiliano: si tratta di un vero e proprio autogol. Un autogol dal punto di vista del vestito bello che si è voluto cucire addosso alla decisione, la spending review, atteso che di risparmi da tale decisione non si produrranno. Autogol, ancora più nefasto, dal punto di vista sostanziale, in quanto la struttura della produzione e dell’economia della provincia di Frosinone è riflesso di territori ed aree non omogenee, con caratteristiche, esigenze e peculiarità assolutamente diverse. Ecco perché due consorzi industriali, di cui, uno, il Cosilam, attiene al più grande sito produttivo dell’intera Regione Lazio: la Fiat e il suo indotto”.

 

“A volte, però, in politica sembra prevalere il gusto di affossare le cose che funzionano brillantemente a vantaggio della tutela di una piccola nicchia di potere. Noi non ci stiamo, pur rispettando le decisioni, perché sappiamo bene che il potere non dura in eterno ed è fondato sulla credibilità e affidabilità. Tutti dobbiamo ricordare che siamo espressione organica e funzionale delle esigenze dei cittadini che, possiamo assicurare, almeno quelli del cassinate, non approvano questa mozione. L’eccesso di centralismo non è organico alla crescita e allo sviluppo”.

 

Dicono i membri del consorzio Cinquecittà “Ben venga una norma seria e meditata che riorganizzi e faccia funzionare meglio gli enti. Ma una norma dettata dalla consapevolezza che sono altri i settori su cui tagliare. I cittadini vogliono risposte concrete ed efficaci per soddisfare i loro bisogni e le loro necessità e non iniziative contro un intero e vasto territorio che, è giusto dirlo, originano esclusivamente dal desiderio di “farla pagare a qualcuno”

 

“Tanto per fare alcuni esempi: sarebbe sufficiente ridurre o evitare del tutto di organizzare le decine e decine di convegni e seminari che la Regione mette in piedi a spese dei contribuenti; intervenire su vitalizi e indennità regionali; fare all’Asi quello che si è fatto al Cosilam, il taglio dei costi di gestione e dei costi della governance. Non è difficile, se c’è volontà. Conclusione nel segno del monito andreottiano che a pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina: l’attuale governo del Cosilam nasce da una precisa volontà dei sindaci e dei rappresentanti di questa terra. Non dalle segreterie di partito. Mica si vuole far scontare questa anomalia?”

 

A firmare la nota sono stati il presidente di Cinquecittà Libero Mazzaroppi (sindaco di Aquino), Antonio Di Adamo (Assessore di Cinquecittà e sindaco di Colle San Magno), Giovanni Giorgio (Assessore Cinquecittà e sindaco di Roccasecca), Domenico Iacovella (Assessore Cinquecittà esindaco di Piedimonte San Germano), Antonio Iannarelli (Assessore Cinquecittà e sindaco di Villa Santa Lucia)