A-impastato-+-moro9 maggio 1978, Roma e Cinisi (PA) unite da due tragici eventi, il ritrovamento a Roma in via Caetani del corpo di Aldo Moro, Presidente della Democrazia Cristiana, ucciso dalle Brigate Rosse, e l’assassinio di Peppino Impastato, attivista impegnato nella lotta alla mafia il cui corpo è stato fatto deflagrare sui binari della ferrovia tra Palermo e Trapani, ammazzato su mandato del capo mafia Gaetano Badalamenti.

Moro e Impastato, due vite diverse unite nella morte e nei misteri che le avvolgono. “Tuo fratello e mio padre – scriveva Agnese Moro a Giovanni Impastato – erano molto diversi. Ma qualcosa li unisce. Qualcosa che viene prima e va al di là del fatto di essere stati uccisi, e per di più lo stesso giorno. Credo che entrambi amassero la giustizia e la liberazione, da ottenere con la mite e coraggiosa strada della democrazia, che è tale solo con l’assunzione di responsabilità da parte di ognuno. Come tanti, prima e dopo di loro, hanno pagato questi amori a caro prezzo. Sapevano che poteva succedere, ma non si sono fermati. Un po’ vorrei che l’avessero fatto, e che non ci avessero lasciati soli. Ma era la loro strada. A noi è rimasto l’incarico gravoso di essere testimoni del loro impegno. Per fortuna oggi possiamo condividere questo onere con un numero sempre più ampio di persone, tra cui tanti giovani, che hanno trovato in Peppino e Aldo degli amici che possono accompagnarli e aiutarli a scegliere la strada giusta.”

Il 9 maggio si celebra il “Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice”, ricorrenza istituita con la legge 4 maggio 2007 n°56.

Anche la nostra provincia è stata, sua malgrado, protagonista di questa triste e brutta pagina degli anni di piombo, con l’omicidio di Carmine De Rosa, capo sorveglianza della Fiat di Cassino, avvenuto a Cassino il 4 gennaio 1978  e la strage di Patrica, avvenuta l’8 novembre del 1978,  nella quale persero la vita Fedele Calvosa, procuratore della Repubblica di Frosinone, Luciano Rossi, autista, e Giuseppe Pagliei, agente di scorta.

Oggi, 9 maggio 2014, un pensiero doveroso va a tutte le vittime delle mafie e del terrorismo, di qualsiasi matrice,e ed alle loro famiglie che, ancora oggi, portano il peso di quegli assassinii, affinché il loro sacrificio non sia stato vano e con l’impegno a ricordare il loro sforzo per costruire una società migliore .