AQUINO SQUADRAVeroli ancora infausta per l’Asd Aquino 1950, scivolato al nono posto  (13 punti) in graduatoria a braccetto con il Castelliri. Dieci turni sono sufficienti per stilare un primo bilancio del campionato condotto, fin qui, da Suffer e soci. Torneo che si era aperto sotto auspici favorevoli il 29 settembre scorso, quando i bianconeri si imponevano per tre reti a due sul Castelliri. Un buon viatico che sembrava presagire un torneo importante. Ma nemmeno il tempo di brindare alla vittoria dell’esordio, che giungeva, sette giorni dopo, la prima sconfitta esterna: un eloquente 4-0 sul campo della capolista Pescosolido. Rovescio che i bianconeri riscattavano prontamente al “Comunale” piegando, per due a zero, la temibile Atletico Fontana Liri. Che i mali della squadra aquinate risiedessero lontano da Aquino lo testimoniava la seconda trasferta, quella di Ausonia, dove Gioia e compagni regalavano il secondo dispiacere stagionale ai bianconeri: 2-1 (momentaneo pareggio firmato dal veterano Stefano Del Vecchio) il verdetto finale, figlio di due infortuni grossolani del numero uno aquinate Alberto Nardone.

La quinta giornata restituiva entusiasmo all’ambiente con il poker rifilato al Colosseo. Successo convincente cui seguiva il primo blitz esterno stagionale sul campo del Casalvieri (3 novembre) targato Gianluca Calao. Ma la gioia dei bianconeri era effimera. Novembre si rivelava, infatti, “horribilis” per il sodalizio di Pompeo Pellegrini. Il germe della crisi iniziava a palesarsi domenica 10 novembre al Comunale, teatro dell’atteso derby contro il Fc Pontecorvo: un rocambolesco 2-2 nel giorno del serio infortunio a Luciano Landolfi. Da lì sono scaturite tre sconfitte consecutive maturate sui campi di Chiaiamari e Veroli, inframezzate dall’unica sconfitta del Comunale (24 novembre scorso) ad opera della Valleradice Sora.

Ma analizziamo meglio i numeri. I 13 punti incamerati fin qui sono il frutto di quattro vittorie, un pareggio e cinque sconfitte. Sedici le reti realizzate (cinque delle quali da Tiberio Suffer, miglior cannoniere bianconero) a fronte delle venti incassate, che fanno della retroguardia bianconera una delle peggiori del raggruppamento N. Cifre impietose che forniscono la giusta misura di un torneo mediocre: l’ultima sconfitta di Veroli ha fatalmente allontanato gli aquinati dal vertice della classifica, distante ben 12 punti. Sia chiaro: nessuno ai nastri di partenza aveva pronosticato una vittoria dei bianconeri, ripescati in seconda categoria, dopo il quinto posto dello scorso anno nel torneo di terza. Ma la squadra aquinate annovera interpreti così importanti che è legittimo aspirare (alla chiusura del torneo, sul quale calerà il sipario il prossimo 18 maggio) almeno ad un posto nei play off. Giunti in prossimità del giro di boa, è lecito interrogarsi sui motivi che hanno determinato il crollo verticale.

A parziale giustificazione, i numerosi infortuni che hanno scandito questo avvio di stagione. Il più importante, quello occorso a Landolfi, portiere  dal quale mister Mazzaroppi non può prescindere: non ce ne vogliano i sostituti, ma la situazione di classifica deficitaria è anche riconducibile alla mancanza di un estremo difensore affidabile. L’altro neo è costituito dai troppi rossi collezionati dai bianconeri, spia evidente di un nervosismo ingiustificato. Le note positive giungono dal giovanissimo Ayoub Dahez (in rete per la prima volta contro il Colosseo) e dal veterano Marco Sabatini, tornato in campo dopo un lunghissimo periodo di stop. Davanti, Tiberio Suffer si è confermato ad alti livelli insieme ad Alfredo Ciavaglia. Un quadro allarmante che, però, potrebbe volgere al meglio qualora si riuscissero a recuperare il lungodegente Nico Mazzaroppi (vicino il suo rientro) e Antonino Longo. Quest’ultimo, trattenuto all’estero da motivi professionali, dovrebbe rivedersi a febbraio. Due elementi dalla indubbia cifra tecnica che, oltre a qualche lieta (auspicabile) sorpresa del prossimo mercato, potrebbero mutare il triste scenario attuale.

 

Libero Marino