Da diversi mesi, i nostri avversari segnalano la necessità che la campagna elettorale, oramai imminente, abbia luogo all’insegna di un confronto – anche aspro – ma sempre incentrato su temi amministrativi e programmi così da mettere gli elettori nella condizione di esprimere un consenso consapevole e motivato, senza insulti, insinuazioni offensive ed attacchi personali, auspicando il ritorno ad una contrapposizione tra le forze in campo anche decisa, ma comunque civile.
Eppure gli stessi avversari LISTA AQUINO DI TUTTI Emanuele Tomassi Sindaco, o, forse, il solito burattinaio esterno alla lista che, come in passato, muove le fila dietro le quinte, non avendo il coraggio civico di candidarsi, esponendosi al giudizio degli elettori, pubblicano un intervento dal titolo “Aquino – Che prezzo dovranno pagare i cittadini ?” in cui dimostrano subito di “predicare bene e razzolare male”.
Infatti, nell’articolo in questione oltre ad una critica politica fondata sui presunti effetti negativi sulla cittadinanza di un emendamento presentato dal sottoscritto al bilancio (critica radicalmente falsa, come si avrà modo di dimostrare in seguito ndr), si insinua – a danno del sottoscritto – l’investimento di “misteriose risorse economiche per poter mettere finalmente le mani sul comune” nell’ambito di “una campagna elettorale onerosa ed ingannevole dei cui costi qualcuno dovrà rientrare”: in altri termini, starei investendo denaro “misterioso”, la cui oscura origine desterebbe sospetti e dubbi, anche in considerazione del fatto che – vinte le elezioni – questi soldi, io e/o l’ignoto finanziatore, li dovremmo in qualche modo “recuperare”.
La gravità e la bassezza di questa insinuazione si commentano da sé.
Partendo da una colossale menzogna, cioè che starei sostenendo chissà quali spese per la campagna elettorale (trattasi, invece, allo stato della complessiva somma di € 1600,00, come documenterò, con la precisazione che tutte le sedi “secondarie” sparse nella città mi sono state gratuitamente concesse dai cittadini), si arrivano ad insinuare non solo l’origine oscura del denaro, ma addirittura, con una sfrontatezza ed audacia senza precedenti, future manovre per “rientrare” del denaro speso in campagna elettorale, manovre che -si insinua- evidentemente illecite.
E’ bene che si sappia che il ritornello degli “esposti e ricorsi presentati in questi anni dall’opposizione” (basato anche esso su circostanze sulla cui falsità soggettiva ed oggettiva ritorneremo – documenti alla mano – a giorni ndr) e quello, altrettanto ammorbante, della “inaudita astiosità di Mazzaroppi”, non garantiscono alcuna immunità o licenza di diffamare a chicchessia; di talché, ogni qual volta si supererà la legittima, seppur immotivata faziosa dura aspra, critica politica per approdare all’aggressione gratuita all’altrui sfera morale e dignità personale, la questione sarà devoluta, così come anche quella relativa al comunicato in commento, a chi di dovere.
Esattamente come, ad esempio, ha legittimamente fatto, e, in alcuni casi, minacciato di fare, anche contro la mia persona, il Sindaco di fronte a condotte, dallo stesso Sindaco, ritenute diffamatorie o contrarie a legge.
Una cosa è certa: delle eventuali conseguenze (esposti e denunce) non dovranno poi lagnarsi coloro (o, forse, colui) che le hanno provocate.
Candidato a sindaco di “Aquino nel cuore”
LIBERO MAZZAROPPI