E’ fatto noto che Marco Iadecola e Luca Di Ruzza – eletti dal popolo in due distinte compagini  –  siano passati, ormai da lungo tempo,  nello schieramento di Libero Mazzaroppi condividendone con questi le strategie politiche, le idee, il voto consiliare  e, finanche, lo stile e la grafica degli articoli, oltre che il contenuto degli stessi.

In un suo recente scritto il noto “aggiunto” Iadecola continua a cavalcare, sempre sulle ali dello sprono entusiastico e “coperto” del proprio leader, una tematica politico-sociale ovverosia la subita bocciatura di due sue proposte ritenute dallo stesso Iadecola socialmente migliorative per le classi meno ricche celanti, in realtà, la vecchia strategia “socialista” tesa a favorire solo ed esclusivamente la categoria dei “possidenti”.

Valuti il Cittadino, infatti, se sia possibile  concedere il beneficio fiscale della riduzione IMU a chi – pluriproprietario di abitazioni – decida di concederle ad uso gratuito ai “prossimi familiari”.

Tale proposta, in verità, è stata rettificata solo nell’ultimo articolo, e dietro suggerimento del “vecchio” assessore al bilancio, nel senso di considerare quali prossimi familiari solo i “figli” cercando, così, lo Iadecola di recuperare un accostamento concettuale e legale con la vecchia categoria dell’ICI che, però,con L’IMU nulla ha a che vedere per l’evidente assenza per l’IMU del contributo integrativo statale.

A differenza dell’ICI, infatti, per l’IMU non è previsto che lo Stato intervenga integrativamente con i propri fondi.

La realtà è che Marco Iadecola ha presentato un emendamento non già diretto a privilegiare la categoria dei soli  “figli” – proposta di cui si potrebbe anche discutere – ma estensibile, invece, a “tutti i familiari prossimi” ovverosia, in pratica, ai figli, al coniuge, ai fratelli, ai genitori ecc.

Allora il lettore comprenderà come la citata “proposta mazzaroppiana” celi, in realtà, una grave sperequazione sociale a favore di chi ha numerosi immobili e poco importa se – secondo Iadecola – tale proposta sia contenuta in vari regolamenti comunali perché, se ciò dovesse essere vero ma non lo sappiamo, tale inserimento non conferirebbe legalità alla proposta medesima potendo verosimilmente accadere – come spesso accade – che ad essere illegittimi e sperequativi siano proprio i richiamati (e mai citati) regolamenti comunali.

    A ben guardare, però, la citata modifica s’interseca con le recenti richieste di emendamento alla proposta di bilancio – in discussione il prossimo 17 novembre – dove il leader in persona, questa volta direttamente, chiede l’approvazione di alcune sue proposte, tagliando i fondi, si badi bene, proprio alle classi più indigenti, agli ultimi, ai diseredati di questa Città che la compagine mazzaroppiana, per il tramite dello Iadecola, vorrebbe (ma solo a parole) tutelare.

Preferisco attendere la discussione consiliare per far luce su quello che si sta mostrando un vero e proprio tentativo di reinserimento ad Aquino  di alcune “logiche lobbiste” a scapito di chi rimane “fuori dalla cerchia”.

Che questo lo faccia Marco Iadecola è comprensibile – avevo consapevolezza, infatti, della sua “logica del passato”, della “protezione del mio”; ma che ciò sia avallato anche da Luca Di Ruzza mi meraviglia e non poco; egli forse non si rende conto di essere caduto in un vero e proprio tranello dal quale “non si esce” e, certamente, “poco si conta”.

Lo smentiscano le “eminenze erudite” che, a mio parere, hanno dimostrato buona intelligenza solo per la “facciata” e meno, molto meno, per “l’arena”.

Aquino, 11 nov.  2012

                                                                                                         Emanuele Tomassi