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Il  Comune di Aquino non ha aumentato l’aliquota imu, l’imposta sugli immobili e sulle aree fabbricabili introdotta dal governo Monti alla fine dello scorso anno.
Le aliquote rimangono perciò quelle fissate dallo stesso ministero dell’economia, e cioè lo 0,76 sulle seconde case e aree fabbricabili, lo 0,4 sulla cosidetta prima casa, e lo 0,2 sui fabbricati rurali e sugli annessi agricoli.
La legge sull’imu, dà facoltà ai comuni di stabilire oltre tale soglia un incremento per le entrate di bilancio dei comuni stessi, a seconda delle relative necessità, che specie quest’anno, con i notevoli tagli del contributo previsto dallo stato per i comuni, è diventata una necessità per la gran parte degli enti locali.
L’amministrazione comunale ha cercato in tutti i modi di contenere le spese, e almeno per quest’ann e di reperire
altre risorse, dopo il taglio di cui si è detto, oltre all’aumento della spesa di tutti i servizi, in primo luogo le utenze varie (luce,acqua,gas, ed altre).
Almeno per quest’anno c’è riuscita, e perciò nel consiglio comunale tenutosi l’altro giorno, non ha previsto gli aumenti riguardanti l’imposta sulla casa.
Un’imposta comunque, l’ha comunque dovuta alzare, quella sull’addizionale irpef, altrimente sarebbe stato impossibile redigere il bilancio ed assicurare i servizi dovuti.
L’addizionale è stata portata dallo 0,2, allo 0,5, un adeguamento molto contenuto rispetto alle reali esigenze del comune, e comunque, ancora oggi, è un’aliquota ancora bassa, rispetto a tanti altri comuni che questa soglia l’hanno superata da tempo.
Il Comune di Aquino tra l’altro, ha istituito questa imposta solo lo scorso anno, dopo ben undici anni dalla sua introduzione, e solo allo 0,2  per cento, proprio perchè le entrate generali correnti, erano troppo basse rispetto alla spesa che necessitava per le esigenze dei cittadini.
Quest’anno poi, con il taglio di oltre duecentomila euro da parte del governo, si è dovuta necessariamente adeguare, e recuperando in tal modo, una somma notevolmente più bassa rispetto a quanto è venuto a mancare.
C’è da dire poi, che sull’addizione irpef, il Comune ha confermato l’esenzione per tutti i cittadini che non superano i 7500 euro di reddito, per venire incontro concretamente alle fasce più deboli della cittadinanza.