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Solenne manifestazione alla chiesa della Madonna della Libera di Aquino, per celebrare il recupero del sarcofago romano con quadrighe riconsegnato alla città il 19 luglio scorso.
Cittadini e partecipanti delle grandi occasioni, venuti pure da lontano per prendere parte alla festa comune, e per ascoltare le fasi del recupero del prezioso reperto romano, e l’illustrazione e il significato di quest’opera funeraria romana.
Al tavolo dei relatori, oltre al sindaco di Aquino, il comandante del nucleo della guardia di finanza per la tutela e il recupero dei beni artistici e archeologici, Massimo Rossi, la soprintendente ai beni archeologici del Lazio Elena Calandra, il docente dell’università di Perugia Francesco Marcattili, l’archeologa Elisa Canetri, e il direttore del museo di Aquino Angelo Nicosia.
Nell’introdurre i lavori, e nel porgere il suo saluto, il sindaco Antonino Grincia ha ricordato il legame della gente di Aquino con il sarcofago, sottolineando come lo stesso reperto negli ultimi sessanta anni abbia avuto la funzione di altare maggiore della stessa chiesa della Libera, e i motivi, in ordine sopratutto alla sicurezza e alla protezione del sarcofago, per cui l’attuale sistemazione va ritenuta al momento la più idonea e la più sicura.
Prendendo poi la parola, il maggiore Rossi, a cui va il merito del recupero, lo stesso comandante ha in sintesi illustrato le fasi salienti del ritrovamento in Inghilterra, sottolineando che il sarcofago è stato restituito dai privati collezionisti che ne erano venuti in possesso, dopo una serrata trattativa con l’avvocatura dello Stato, e senza che lo Stato italiano pagasse alcunchè.
La soprintendente archeologica del Lazio,Calandra, ha esternato il più vivo compiacimento del suo ente per il recupero di un’opera così importante, che si affianca ai numerosi recuperi effettuati dallo specifico nucleo della guardia di finanza guidati appunto dal maggiore Rossi.
Ad illustrare l’opera, e a confermare che gli stessi rilievi raffigurano sicuramente una scena di corsa di quadrighe nel circo massimo di Roma, sono stati l’archeologa Canetri e il prof. Marcattili.
L’una ha illustrato punto per punto gli elementi che compongono gli altorilievi presenti sul sarcofago, confermando anche l’ipotesi che l’opera sia stata a suo tempo realizzata nella stessa capitale dell’impero; l’altro, ha identificato con precisione tutti gli elementi presenti, in modo particolare lungo la “spina” del “grande circo” di Roma, elementi che danno la certezza che la scena sia una raffigurazione del circo massimo; il tutto, descritto da entrambi i relatori con grande competenza, ma anche con un linguaggio coinvolgente e accessibile anche al grande pubblico.
A conclusione della partecipata manifestazione, seguita da un pubblico molto attento, il sindaco Grincia ha voluto offrire una targa agli uomini della guardia di finanza che hanno proceduto prima alle indagini, e poi al recupero dell’opera aquinate: oltre al comandante Rossi, i marescialli Di Stefano e Nurzia.
Un semplice ricordo, per attestare la gratitudine della città di Aquino nei loro confronti.
Infine intervenuti e partecipanti, hanno”sciamato” verso il vicino museo civico, per ammirare ancora una volta l’opera “tornata a casa” dopo ventun anni, tornata, guarda caso, come ha voluto sottolineare il sindaco di Aquino, il 19 di luglio, lo stesso giorno in cui tanti anni prima, c’erano stati i primi bombardamenti di guerra sulla città… quasi a significare, simbolicamente, una distruzione …e una rinascita.