Nella mitologia greca si narra di un personaggio, che si chiamava SISIFO, il quale, resosi responsabile di un gesto di empietà nei confronti degli Dei, venne punito da Zeus, che lo obbligò – per tutta la sua vita, anzi per l’eternità – a spingere un masso dalla base sino alla cima di un monte.
Ma, ogni volta che Sisifo raggiungeva la cima, il masso rotolava nuovamente alla base del monte e quindi ogni volta, e per l’eternità, il povero Sisifo avrebbe dovuto ricominciare da capo la sua scalata.
E’ quello che capita un po’ al nostro Sindaco, il quale – dopo aver assistito come mero spettatore e senza aver ancora compreso fino in fondo cosa effettivamente accaduto, non essendo lui un “tecnico” – a tutte le burrascose vicende della finanza comunale, dall’insediamento nell’aprile 2008 ad oggi, incluso il dissesto finanziario, ha tentato – attraverso note ed articoli di
stampa – di conseguire in extremis quanto meno una riabilitazione morale di buon amministratore, affannandosi a dire che “I conti stanno a posto. Abbiamo conseguito il patto di stabilità e gli equilibri di bilancio. I dati sono veri ed attendibili”.
A prescindere dalla veridicità di siffatta affermazione e dalla considerazione che se i conti fossero “a posto oggi”, egli dovrebbe considerare i terribili esborsi dei cittadini ed il fatto avrebbe comunque impiegato tre anni e mezzo per raggiungere l’obiettivo (con questa opposizione, figuriamoci senza ! ndr) sottoponendo il consiglio e la giunta a deplorevoli performances, fatte di errori, figuracce,
“pezze a colori” e rimedi dell’ultima ora (altro che senso delle istituzioni!), quello che voglio sottolineare è che, dopo essersi illuso di aver risolto il problema, ecco che il problema dei conti comunali – come il macigno di Sisifo – gli ripiomba addosso, a conferma che risolto quel problema non lo era affatto.
Ed, infatti, non si era neanche estinta l’eco dei comunicati stampa del sindaco intrisi di un trionfalismo da operetta (“I conti sono a posto! Ecco La verità!) e di certo del tutto inadeguati al pregresso “calvario”, cui aveva per oltre tre anni sottoposto a causa della sua incompetenza la finanza comunale e la città intera, che sopraggiungeva come una tegola dal cielo l’iniziativa della Procura della Corte dei Conti, che – contrariamente allo sparuto nugolo dei tifosi grinciani – non rimaneva persuasa dagli articoli di Grincia ed intraprendeva una indagine a 360°, cioè dal 2008 ad oggi, proprio sui famosi “conti” della gestione Grincia.
Vedremo cosa accadrà, oggi posso solo dire che il Sindaco amante delle istituzioni e dello spettacolo, o meglio: delle istituzioni spettacolo, mi ha negato gli atti legittimamente richiesti sulla predetta indagine, tant’è che lo stesso Prefetto – cui mi sono rivolto – lo ha già redarguito: ed allora, se i conti stanno a posto perché non mi dai le carte della Corte dei Conti che ti ho chiesto ???
Ma non vi è solo l’indagine della Procura della Corte dei Conti che sta monitorando le finanze comunali. Proprio ieri in prima pagine locale del Messaggero leggevo che il Comune di Aquino,insieme ad altri tre, dei 91 comuni della Provincia è stato convocato innanzi alla Sezione di Controllo della Corte dei Conti in Roma per l’udienza del 24 novembre 2011. Ma chissà per quale ragione???
Dal giornale si appura che la convocazione si fonda su tre contestazioni: 1) il mancato conseguimento del patto di stabilità; 2) la verifica degli equilibri di bilancio; 3) la veridicità ed attendibilità dei dati di bilancio.
Praticamente tutte e tre quelle cose che il Sindaco Grincia aveva, con sproloqui e fasulle millanterie, sbandierato di aver raggiunto.
Insomma, il macigno di menzogne che ancora una volta – al solo fine illusorio di riacccreditarti come amministratore saggio – ti è puntualmente ricaduto addosso: ora riunisci la claque e tira fuori un altro comunicato, magari parimenti ridicolo come quello di domenica scorsa, tanto – come vedi – le bugie hanno le gambe corte.
Libero Mazzaroppi