E’ pacifico che, da quando ha avuto inizio nell’aprile 2008, la consiliatura Grincia, i consiglieri di maggioranza, Sindaco incluso, hanno fatto si che l’organo consiliare comunale fosse chiamato a deliberare atti contabili sballati, in cui le entrate non corrispondevano alle uscite, atti contabili privi dei pareri obbligatori previsti dalla legge, atti contabili che in luogo del doveroso pareggio finanziario presentavano discrepanze tra i risultati finanziari, atti contabili messi a disposizione dei consiglieri in violazione dei perentori termini di legge, atti contabili di gravità massima fondati su presupposti rivelatisi insussistenti e pur dichiarati esistenti e viceversa: di fatto, è stato fatto diventare il Consiglio Comunale di Aquino da autorevole consesso, che, sia pur nella fisiologica e talvolta aspra contrapposizione delle opinioni, assume le più importanti decisioni per la Città, all’epicentro del dilettantismo amministrativo, delle stridenti arrampicate sugli specchi, che, con rara ed inverosimile frequenza per dei pubblici amministratori, la maggioranza ha finora sempre dispensato sotto mentite spoglie di patetici provvedimenti di autotutela.

Nel consiglio ultimo, ancora una volta, si è consumata la solita sortita, forse la peggiore.

Adesso che la Giunta ha gestito, in proprio, tutta l’operazione di riassestamento o di c.d. “sanatoria” dopo la indelebile figuraccia del dissesto e lo ha fatto travalicando le competenze in materia (ad esempio in materia di debiti fuori bilancio), formalizzando direttive ad hoc agli Uffici che come noto erano gli unici ad avere competenze al riguardo, adesso che senza l’influenza nefasta del Ragioniere, vi è stata sull’intera procedura la supervisione operativa quanto costante del Sindaco, del Revisore, da loro votato in luogo dell’ “infedele” Verrelli, del Segretario Comunale, chiunque si sarebbe aspettato che quanto meno le carte ed i numeri, almeno quelli, questa volta fossero a posto: invece, dall’analisi degli atti ancora una volta siamo stati costretti a prendere atto di una realtà sconcertante, che sarebbe anche comica se non fosse terribilmente tragica, per noi Consiglieri Comunali, per l’ente Comune, per la Città di Aquino, il cui prestigio esce vulnerato da queste, oramai consolidate, condotte amministrative, da questo più che dall’attività di controllo dell’opposizione, perché è questo l’evento extra ordinem che lascia increduli.

Tutto questo al solo scopo di scongiurare lo scioglimento del Consiglio Comunale, che – va detto con chiarezza – costituirebbe il degno, logico e naturale epilogo dell’amministrazione Grincia, viste le performances finora esibite, oltre che una autentica liberazione per l’intera Città. La Giunta il 29 aprile 2011 ha fatto finta che il tempo marciasse all’indietro fino al 20 ottobre 2010 e per orchestrare questa finzione, perché di semplice finzione si è trattato, non si è fatta scrupolo di approvare degli atti che recepivano l’intera antologia del vizio dell’atto amministrativo, che in Consiglio abbiamo dettagliatamente segnalato, non perché illusi che le considerazioni fatte inducessero qualcuno a deflettere dall’ordine di scuderia di approvare ad ogni costo quelle proposte all’o.d.g., ma perché restasse traccia di palesi e gigantesche illegittimità, che in un contesto ordinario avrebbero fatto si che le stesse proposte non fossero proprio portate in consiglio.

L’amministrazione votando tutte le storture e le illegittimità evidenziate dal Segretario Ciufo e dal Revisore Pagliarini ancora una volta hanno consolidato l’andazzo imperante sin dall’aprile del 2008.

Tutto questo è addebitabile esclusivamente all’azione della maggioranza in quanto dapprima graniticamente e compattamente le vota e poi dopo puntualmente le rinnega, denunciando quelle illegittimità che noi, della minoranza, preventivamente e puntualmente segnaliamo nell’aula consiliare, presso gli organi di controllo, innanzi al Tar.

 

Cons. Com.le

Avv. Carlo Risi

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