Alla fine Emanuele Tomassi ha avuto ragione. I fatti lo dimostrano. Il consiglio comunale di Aquino ha annullato la delibera di dissesto scongiurando il pericolo di nuove e maggiori tasse per i cittadini. Dissesto non giustificato, come fatto rilevare più volte da Emanuele Tomassi, dalla situazione economico-finanziaria del comune. Dissesto al quale l’amministrazione comunale è stata forse indotta perché mal consigliata dai tecnici contabili?.  Emanuele Tomassi è stato il primo a dichiarare per iscritto, già nel consiglio comunale del 20 ottobre durante il quale è stata approvata la delibera di dissesto, che ricorrere al dissesto non era necessario. Tomassi aveva fatto notare che lo stato di dissesto si dichiara solo quando ci sono debiti effettivi, bisogna pagare i fornitori, consulenti e non si riesce a farlo, e non quando c’è un semplice squilibrio di bilancio, come nel caso di Aquino, ed addirittura ci sono soldi in cassa. Emanuele Tomassi e non Mazzaroppi, per scongiurare nuove tasse ed evitare di mettere le mani nelle tasche dei cittadini, per primo ha suggerito all’amministrazione che bastava quindi una revisione attenta delle voci del bilancio (ricognizione dei residui passivi e via dicendo) e si sarebbero trovate le soluzioni per riequilibrare il bilancio evitando un dissesto che sarebbe stato pagato solo dai cittadini. In quello stesso consiglio comunale invece, come anche nei precedenti, il gruppo Aquino nel Cuore, per voce di Libero Mazzaroppi, ha invocato a gran voce il dissesto, non curandosi dei cittadini guardando solo alla propria strategia: ovverosia quella di far cadere l’amministrazione a spese degli aquinati. Solo dopo Libero Mazzaroppi ha anche lui sposato la tesi di Tomassi. Forse quando si è reso conto che ad avere ragione e ad averci capito qualcosa l’unico era stato Emanuele Tomassi. A conferma di questo un fatto: già in quel consiglio dopo il suo intervento Emanuele Tomassi è stato “inseguito” fin fuori l’aula da altri consiglieri per complimentarsi. Fatto sta che solo dopo, anche il gruppo di Mazzaroppi ha dichiarato che il dissesto era inutile facendo addirittura un ricorso al Tar. Una domanda sorge spontanea allora. Perché invece di invocare il dissesto il gruppo che ha Aquino nel Cuore non ha suggerito subito la via dell’analisi del bilancio e lo hanno fatto solo dopo? Non ci hanno capito nulla ed Emanuele Tomassi è stato illuminante o lo sapevano ma volevano il dissesto per andare con sotterfugi alle elezioni anticipate, con la speranza di comandare la Città?  I fatti, con il consiglio comunale del 4 febbraio nel quale la delibera di dissesto è stata annullata, hanno dato ragione ad Emanuele Tomassi ed hanno dimostrato una cosa: Mazzaroppi e Company non hanno avuto nemmeno il coraggio di presentarsi ed ammettere di non averci capito nulla e di volere il dissesto solo per gli scopi citati.  Tomassi  ha assunto in tutta questa vicenda  un atteggiamento coerente con il ruolo che ricopre negli interessi dei cittadini: ha studiato bene le carte, non per far cadere l’amministrazione, ma per cercare di evitare un dissesto che avrebbe pesato sui cittadini. Comportamento questo di un consigliere d’opposizione responsabile e che agisce per i bene della città e dei cittadini che è chiamato a rappresentare. Tant’è che nel consiglio comunale del 4 febbraio la delibera di annullamento del dissesto è stata votata ed approvata all’unanimità dei presenti. Circostanza questa che ha rilevato un punto d’incontro, al di là delle rispettive posizioni, tra la maggioranza e le sole opposizioni presenti (Emanuele Tomassi e Enrico De Clemente) per il bene dei cittadini. Bene al quale forse il Gruppo Aquino nel Cuore non tiene, visto che non si sono nemmeno presentati in consiglio per evitare il dissesto e nuove tasse per i cittadini di Aquino? Una cosa è certa: se oggi i cittadini non dovranno pagare il dissesto e nuove tasse è grazie all’impegno ed alla serietà di Emanuele Tomassi che ha messo in atto una opposizione costruttiva in nome del bene di Aquino!

13/02/2011, Aquino

 

Il comitato civico

                                                                                                                                                                    “Per Aquino”

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