Il 20 novembre 1989 veniva sottoscritta la “Convenzione Internazionale dei diritti dell‘infanzia”, che cosa è?
Rappresenta un complesso di norme finalizzate ad affermare e proteggere i diritti fondamentali dei bambini.
La convenzione garantisce ad ogni bambino:
– il diritto a crescere in un ambiente familiare positivo, amorosamente curato e protetto,
– il diritto ad un sano e sereno sviluppo psicofisico,
– la tutela contro ogni forma di sopruso, vessazione o violenza,
– il rispetto della tenera età, della fragilità della fanciullezza e del bisogno di chi la vive di essere assistito ed accompagnato verso l’età adulta.
A molti gli intenti della Convenzione possono sembrare scontati.
Noi che amiamo i nostri figli, che a loro dedichiamo l’intera vita, noi che poniamo il bene dei piccoli prima e sopra ogni altra cosa, ben sappiamo che i bambini sono fragili, vulnerabili, plasmabili ed insicuri. Per noi queste sono le doti della fanciullezza, il candore che rintracciamo nei nostri bimbi è la loro magia.
Ma non tutti i bambini del mondo nascono in contesti positivi, in condizioni di gioiosa serenità, non tutti hanno una mano di mamma a cui affidare la loro vita di bimbi.
E neanche “il mondo civilizzato” è sempre ed ovunque capace di rispettare in tutto la fanciullezza.
La “Convenzione Internazionale dei diritti dell‘infanzia” non ci sembrerà più tanto scontata se con la mente lasciamo la serenità delle nostre case e guardiamo ai bimbi soldato dell’Africa, alle mani piccole dei fanciulli impegnati nella estrazione dei diamanti, ai baby lavoratori costretti dalla miseria a smarrire il piacere del gioco e della spensieratezza, alle violenze sui piccoli, alla pena di morte inflitta persino a loro che sono ancora e solo bambini!
Si pensi, per comprendere quanto poco pacifico sia ancora oggi il riconoscimento di alcuni diritti fondamentali, che tra i 193 Stati che, ad oggi, hanno accolto la convenzione ratificandola (ratificarla significa tradurre in legge le intenzioni di principio in essa contenute) non figurano gli Stati Uniti d’America. Sebbene la convenzione sia stata firmata sotto la presidenza Clinton, non è stata ratificata in America! Perché? L’America pratica la pena di morte, in alcuni stati la pena capitale non risparmia i bambini, diversamente la convenzione proibisce la possibilità di uccidere condannando a morte un fanciullo, secondo la convenzione tale condanna non potrebbe essere comminata per un crimine commesso prima del compimento dei 18 anni.
Questa incompatibilità con la legge americana ha bloccato di fatto la ratifica fermata dal Senato americano; inoltre, la Corte Suprema degli Stati Uniti non ha abolito l’ergastolo nei confronti dei minori di 18 anni, anch’esso proibito dalla Convenzione.
Per i bimbi meno fortunati, per un più esteso riconoscimento delle diversità, per una più consapevole tutela dell’infanzia questa giornata deve essere non solo commemorativa ma anche di riflessione! Perché i bambini sono il domani, delicati, fragili e plasmabili esattamente come lo è il futuro, quello che con consapevolezza dobbiamo costruire per donare ai nostri figli un mondo migliore.
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