Tutti i cittadini ricorderanno le sofferte vicissitudini del bilancio consuntivo 2008 e di “riequilibrio” 2009, approvati nell’ottobre scorso senza i pareri del revisore e pieni zeppi di illegittimità e di violazioni delle più elementari prerogative dei consiglieri di minoranza.

In quell’occasione, fu proposto dalle opposizioni anche un ricorso al TAR per fronteggiare il quale l’Amministrazione comunale scomodò, per l’ennesima volta in due anni, la famigerata “autotutela”, approvando – dopo che era sopravvenuto il parere del revisore – con enorme ritardo gli atti contabili, ma non emendandoli affatto da tutte le illegittimità ed i vizi da noi denunciati.

L’Amministrazione Grincia tuttavia superava la “prova” e questo costituì evidentemente motivo di momentanea soddisfazione sia presso alcuni amministratori che presso alcuni clacquers di maggioranza che, con atteggiamento superficiale, per non dire cialtronesco, si affannavano a propalare pubbliche rassicurazioni nei confronti dei cittadini del seguente tenore “avete visto? Sta tutto a posto! Le irregolarità sono solo invenzioni della maggioranza”, ovviamente senza neanche conoscere né gli atti né le questioni da noi sollevate, mentre il Sindaco, epicentro di tutti disastri amministrativi di questa città, addirittura ci tacciò di “azioni politiche immorali” in un farneticante comunicato, evidentemente reputando contrarie alla sua “moralità” le iniziative (per giunta doverose per ogni consigliere comunale) volte al ripristino ed al rispetto della legalità.

Posto che è proprio in quell’approccio dilettantistico ai problemi del bilancio, così come all’amministrazione in genere, che si annidano le cause della grave condizione di crisi e decadenza in cui siamo – ad ogni livello – sprofondati, mi preme stigmatizzare che “amministrare” una città sforzandosi di sminuire e respingere i rilievi dell’opposizione, senza neanche approfondirli nel merito, oltre che essere sintomatico di presunzione incompetenza e miopia politica, finisce per ritorcersi -come un boomerang – contro gli stessi amministratori di maggioranza.

Fatta questa doverosa premessa, veniamo ora al fatto.

Intorno a metà luglio u.s. un giudice istruttore della Corte dei Conti ha inviato una tanto analitica quanto perentoria richiesta di chiarimenti al Sindaco del Comune di Aquino, rilevando, in relazione a quei “bilanci” oramai famosi, le seguenti illegittimità:

a) approvazione del rendiconto 2008 oltre i termini perentori;

b) approvazione del riequilibrio 2009 oltre i termini previsti;

c) approvazione degli atti senza il parere del revisore;

d) omessa consegna al revisore di documenti necessari per la redazione del parere;

e) mancato rispetto del patto di stabilità 2008;

f) inosservanza dell’obbligo di destinazione del 50% dei rpoventi delle sanzioni amministrative Codice della strada;

g) carenza allegati obbligatori ai bilanci;

h) inosservanza degli obblighi di motivazione delle cancellazioni totali o parziali dei residui;

i) esistenza dei mutui concessi e non movimentati da oltre due anni e di opere appaltate e ferme da tempo;

j) affidamenti o proroghe di servizi pubblici locali a rilevanza economica effettuati  in violazione di legge (servizio di raccolta N.U. a Cinquecittà e Servizi Cinquecittà srl )

k) violazione limite di spesa del personale per l’anno 2008

l) emersione di debiti fuori bilancio oltre il 31.12.2008 ( € 83.000,00) per cui non sono stati individuati i mezzi di finanziamento

così concludendo:

confidando in una fattiva collaborazione anche in ragione delle gravi irregolarità riscontratesi resta in attesa dell’invio dei chiarimenti richiesti con cortese sollecitudine e comunque non oltre 30 giorni dal ricevimento della presente”.

In buona sostanza, e senza tirarla per le lunghe, avevamo piena ragione quando mettevamo in evidenza certe illegittimità, che sono poi le stesse che oggi vengono contestate al Sindaco, e sarebbe oggi opportuno che tutti quegli illustri e saccenti tromboni, che allora sminuivano e banalizzavano le nostre allegazioni, si facessero oggi carico loro stessi di rimettere i necessari chiarimenti al Magistrato contabile, in sostituzione del Sindaco, che ovviamente non saprebbe – oggi come allora, del resto – cosa dire e che –c’è da scommettere – di certo avrà fatto decorrere il termine impostogli senza rispondere alcunché al Magistrato.

La verità è che i problemi amministrativi (inclusi quelli di bilancio) si affrontano e si fronteggiano con capacità e competenza e se difettano tali condizioni soggettive, con un po’ di umiltà, si prende in considerazione anche ciò che proviene dall’opposizione, che magari ne capisce qualcosa di più, senza ottusamente trincerarsi dietro lo scudo di un orgoglio stupido ed irragionevole, limitandosi come gli struzzi a mettere la testa sotto la sabbia, facendo finta che il problema non esista, anche in considerazione del fatto che con una allegra e sconsiderata gestione degli atti amministrativi si rischia di incappare anche in responsabilità di diversa natura.

Nella nota pervenuta, in relazione alla gestione della esternalizzazione del servizio di nettezza urbana presso l’Unione, il Magistrato parla espressamente di gravi “conseguenze sul piano della sana gestione dell’ente e con profili di responsabilità amministrativa-contabile e penale” per gli amministratori.

Quindi, come dire, tutti i nodi vengono prima o poi al pettine e la richiesta di chiarimenti della Corte dei Conti è solo il primo, altri sono in dirittura d’arrivo, come la sopravveniente declaratoria di dissesto finanziario, prossima delizia che riserverà alla Città il Sindaco Grincia, luminoso esempio e degno epilogo di una vicenda amministrativa fallimentare.

Eppure – appena due mesi fa – uno dei più autorevoli esponenti di questa “allegra” compagine, in pubblico consiglio, nel richiedere il consenso per l’approvazione del bilancio preventivo 2010, grottescamente esclamava “abbiamo messo i conti a posto, adesso possiamo iniziare a fare politica”.

No grazie, basta così !!

Avv Carlo Risi

Consigliere comunale

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