Questo il tono di un manifesto, a firma del Capogruppo Libero Mazzaroppi che a nome di tutti i gruppi che lo sostengono e del Coordinamento delle Opposizioni, ove si mettono a nudo le gravi responsabilità gestionali di Grincia in merito all’iter del Piano Regolatore adottato a febbraio del 2008 e mai trasmesso agli organi competenti certificato da una interrogazione di Mazzaroppi alla Regione Lazio cui è stato risposto pochi giorni fa che il Piano non è mai arrivato a Roma.
Dichiara il leader di Aquino nel cuore: “è possibile visionare la delibera redatta all’atto dell’adozione del piano. nelle mie dichiarazioni dissi testualmente – anche se il sindaco, sul piano dell’iter approvativo, ritiene che i tempi siano brevi, noi la vediamo diversamente, il cammino sarà più accidentato. l’adozione è strumentale ed ha i connotati pre-elettoralistici. Aquino è diventato tutto edificabile ed in ragione di questo, certamente, gli enti sovraordinati esprimeranno forti perplessità”.
Continuai dicendo: “l’atto in discussione ci obbliga ad affermare che il suo valore e significato reale lo fanno diventare una manovra elettorale”.
Ed ancora: “abbiamo dei seri e fondati dubbi che il disegno così come campito possa trovare favorevole accoglimento in ambito provinciale e regionale, purtroppo, le aree individuate sono accompagnate (diceva Mazzaroppi) da innumerevoli e faziose telefonate a diversi concittadini interessati, da centinaia di messaggini telefonici o da visite domiciliari di amministratori che si improvvisano ambasciatori della disponibilita”.
Oggi, purtroppo, abbiamo appurato ufficialmente che il Piano Regolatore di Aquino è davvero rimasto nel cassetto di Grincia che lo ha utilizzato, com’è facile capire, esclusivamente per altri scopi.
Alla Regione non c’è nulla. La cosa non ci meraviglia perché, quasi tre anni fa, avevamo evidenziato che il piano, così come quello del mercato, era una manovra elettorale.
Tutto questo è davvero immorale.
Così come le scuse che il Sindaco accamperà per tentare maldestramente di giustificarsi (come ha fatto con il libro a spese degli aquinati o per le rette alla casa famiglia e per tante altre cose ancora) ma gli atti sono lì a smentirlo.
Noi continuiamo la nostra battaglia di civiltà a favore della verità, vicino ai cittadini, contro i soprusi di una amministrazione che nega l’evidenza, come ha fatto per il degrado stradale dicendo che non esiste.