articolo di Giuseppe Capezzone.

Tra pochi giorni la Repubblica Italiana celebrerà ufficialmente la “Giornata del Ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati”.10 Febbraio, una data che non servirà ad alimentare odi ma dovrà essere l’occasione per dimostrare che la storia non può e non deve essere strumento di lotta politica, ma parte integrante della cultura e della tradizione di un popolo, senza amnesie né colpevoli dimenticanze. Il silenzio a volte è più doloroso di qualsiasi indignazione urlata, di qualunque dichiarazione, di qualunque verità.
Il silenzio sulla tragedia delle foibe, pagine tristi della nostra storia mai scritta, mai completamente metabolizzata da una nazione che ha preferito dimenticare. Il 10 Febbraio sarà il momento per raccogliere i sussurri e le voci di quel pezzo di Italia che non c’è più, eppure così viva nella memoria dei sopravvissuti.
Grazie a chi non ha dimenticato, però, a chi per anni ha condotto una battaglia per riportare alla luce squarci di verità., raccolte testimonianze che hanno aperto le porte sbarrate dall’omertà e da colpevoli silenzi; Grazie a chi non ha dimenticato, che il Parlamento Italiano, nel 2004, finalmente,dopo decenni di oblio ha approvato la legge di istituzione della “ Giornata del ricordo” restituendo così dignità alla memoria delle migliaia di italiani trucidati barbaramente sul confine orientale e dei 350.000 connazionali costretti all’esilio dalle terre natie di Istria, Fiume e Dalmazia per sfuggire alla repressione dei partigiani del Maresciallo Tito e alla sistematica pulizia etnica attuata nei confronti dei cittadini italiani;
Grazie, infine, a chi non ha dimenticato e qualche anno fà ha scritto un libro che raccoglieva quelle voci e quei sussurri, per cominciare a raccontare nelle scuole cosa accadde in quegli anni: quel libro si chiamava “Il Rumore del Silenzio” e sembrò un sasso lanciato nello stagno di una scuola italiana immobile e troppo innamorata delle proprie certezze. Andò subito esaurito e se ne parlò molto. Oggi il libro viene ripubblicato, a cura del “Comitato 10 Febbraio”, per celebrare nel migliore dei modi questo appuntamento e sensibilizzare le migliaia di italiani che pur non avendo letto questa storia sui libri di testo, sono consapevoli di come un popolo che dimentica i suoi martiri non possa considerarsi tale.
Nessuno restituirà la vita a quelle voci, nessuno ripagherà con un pezzo di terra italiana, istriana, fiumana o dalmata i nostri fratelli cacciati dalle loro case. Noi proveremo a restituire loro la dignità del ricordo, perchè non debbano mai più sentire attorno a loro il silenzio.

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